L' infosfera è la nuova biosfera?
«Lo
"spazio", nel senso di dove faccio la spesa, dove incontro gli amici,
dove litigo, non è più solo analogico, ma è fatto anche di informazioni.
Viviamo un continuum, da Facebook alla piazza delle sardine. E questo
non è comunicazione, è un ambiente in cui viviamo».
Perché teorizza una «quarta rivoluzione»?
«La
prima, con Copernico, ci ha tolto centralità nell' universo, la seconda
con Darwin ce l' ha tolta nella biologia, la terza con Freud ha tolto
centralità alla mente. Ora, col digitale, interagiamo con oggetti che
fanno cose al posto nostro e sfidano il nostro senso di unicità. Il
computer gioca a scacchi meglio di noi e ci chiediamo: allora, io chi
sono? Ma questa perdita di centralità è un impoverimento che è un
arricchimento, perché ci costringe a mettere al centro le relazioni con
l' altro. Non è saper giocare a scacchi che ci rende eccezionali, è
magari il desiderio di giocarci, il fatto che vorremmo vincere o che
gioco peggio perché gioco con mia nipote e voglio che vinca lei».
Nei
ringraziamenti di un suo libro, scrive che deve a sua moglie Anna
Christina De Ozorio Nobre «non solo una vita di amore, ma anche l'
intuizione di parlare di quarta rivoluzione».
luciano floridi
«Le
devo anche il suggerimento di puntare sull' infosfera. L' ho nominata e
ha detto: è una parola bellissima, devi lanciarla. È stata lei a
scoprire il filosofo prima di ogni altro.
Ci
siamo conosciuti a Oxford, dov' è ordinaria di Neuroscienze, e ne ho una
stima illimitata. La quarta rivoluzione era una nota in un articolo per
una rivista specialistica e lei: "Ma questa finalmente è una cosa su
cui investire!". Quando sei immerso fra cose tutte interessanti, è
fondamentale avere qualcuno che, dall' esterno, con prospettiva
intelligente, ti dice: tutte queste cose sono belle ma per pochi; queste
sono belle ma per tanti».
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