Chip Somodevilla via Getty Images
È
un ribaltamento cartesiano, una capriola all'indietro, che uccide
qualsiasi nuova opportunità per individui e start up che vogliano
affacciarsi sul mondo.
Cosa
faranno i grandi brand di Internet? Come si muoveranno gli Ott?
Accetteranno la battaglia e impegneranno i loro capitali per una grande
guerra legale che imbrigli le ambizioni restauratrici della Casa
Biasnca, giocando a rendere la rete una scacchiera, con zone franche che
accerchino e marginalizzino quelle commerciali? Oppure, come sempbra,
si acconceranno a ricavare il massimo dalla loro rendita di posizione,
limitandosi a gestire la collocazione strategica e la potenza
tecnologica accumulata, godendo della limitazione per i nuovi incumbent
che riduce la loro concorrenza e la necessità di mantenere alta la linea
dell'innovazione proprio per battere ogni velleità dei nuovi entranti?
Google,
Facebook, Amazon a questo punto non possono più nascondersi dietro la
retorica del "don't be devil", devono dichiarare da che parte staranno:
con la rendita o con l'innovazione?
Così in
Europa la politica e le istituzioni. Questa è una grande occasione per
rimettere in moto un modello europeo della rete: nuovi servizi, nuove
culture, nuova libertà, strappando all'altra sponda dell'Atlantico
quella bandiera di libertarismo competitivo che aveva conquistato i
cuori prima delle menti dei giovani innovatori.
L'Uw
ora deve battere un colpo, e aprire la battaglia delle idee per creare
uno spazio pubblico e innovativo nel cuore di Internet: sia l'Europa ad
assediare il centro del mercato americano, e convogli nelle zone libere
creatività e imprenditorialità. E sia l'Italia il paese che prema in
questa direzione. Nella prossima campagna elettorale sarebbe importante
che i partiti si qualifichino anche rispetto a questa prospettiva: quale
strategia per la rete? Quale politica industriale e culturale per il
mondo digitale? Quale bussola deve avere un paese che per la sua
vocazione turistica e artigianale deve rivendicare la massima libertà di
accesso e di autonomia strategica. Chi sarà il partito della libertà in
rete? Chi vorrà declinare algoritmi e provider per costruire oggi una
nuova mappa di sviluppo autonomo su una rete che sembrava solo degli
altri? Come sempre la storia ricomincia proprio dove sembra finire.
Nessun commento:
Posta un commento