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Qualcuno scherzando ma non
troppo, diceva che nella musica indirizzata ai giovani Elvis Presley
era elettromeccanico come il flipper mentre Michael Jackson era la
stessa cosa però completamente elettronico, come la Playstation.
Esagerato, forse, ma occorre guardare la forma delle cose per notare
la modifica delle nostre coscienze a causa dei nuovi media.
Nel 1844 grazie ad un
finanziamento statale, Morse applicò la prima linea telegrafica alla
ferrovia Baltimora- Washington e fu da lì che, tra le altre cose, il
telegrafo modificò il modo come venivano confezionati i giornali.
Perché adesso le notizie affluivano dalla periferia alla redazione e
non erano solo i giornalisti che dovevano andare in giro a
raccoglierle. Non solo. La reciprocità della comunicazione fece sì
che le notizie si propagassero anche dal centro alla periferia
permettendo a piccoli giornali di provincia di liberarsi dalla
soggezione della capitale per tentare di imporre un proprio punto di
vista. I mezzi tecnologici, lo abbiamo già detto, quando giungono
alla fruizione della massa, in certi casi annullano le tecnologie
precedenti, in altri casi le modificano, si assommano, si elidono, si
moltiplicano. Per dare un'immagine imperfetta a questo fenomeno
potremmo paragonarlo alla lava che esce da un vulcano che procedendo,
distrugge, crea e si trasforma casualmente. Passarono solo quattro
anni e nel '48 venne fondata l'Associated Press, una maniera per
decomprimere la forza meccanica ed industriale della stampa e
convogliarla in una distribuzione che filtrasse, garantisse,
elargisse e si facesse pagare le notizie dai suoi abbonati. La forza
persuasiva dei media in gioco costruì una sorta di procedura per la
distribuzione della notizia in modo che la radio la lanciasse, i
principali telegiornali la illustrassero, il quotidiano del giorno
dopo l'approfondisse e il settimanale tirasse le somme. Ci furono
nuove iniziative editoriali che cambiarono la forma dei giornali e
della carta stampata. Nel nostro Paese L'Espresso settimanale, per
mostrare l'aggressività delle proprie inchieste uscì nella forma
del quotidiano e solo in un secondo tempo, sulla spinta di Panorama
che era entrata sul mercato con la forma di Newsweek assunse lo
stesso formato. Il quotidiano Repubblica entrò nel mercato
predisponendo le notizie a mosaico sulla prima pagina piena di
strilli che rimandavano l'estensione degli articoli alle pagine
interne, mentre il Corriere della Sera fino a quel momento aveva
rappresentato la classica pagina con un punto di vista (della
borghesia) Titolo centrale, spalla, elzeviro e sotto una notizia di
cronaca, qualche volta con foto, a fare da richiamo.
Fu la televisione,
malgrado la povertà dell'informazione offerta, a formare la pubblica
opinione. Un telegiornale in mezz'ora offre al pubblico solo
dodici/quattordici notizie e i settimanali d'approfondimento solo
quattro/sei, ma malgrado ciò l'impatto visivo riempie d'emozione un
pubblico quasi incosciente che si convince che tutto quello che vede
è vero. Non solo ma tutto quello che non vede non esiste. Da qui la
corsa, specie nel nostro Paese, ad accaparrarsi i mezzi di
comunicazione di massa, dalla televisione ai giornali, per poter
manipolare l'informazione e con essa il proprio elettorato, il
proprio pubblico, i propri consumatori, perché contrariamente a
quanto si pensa la televisione non è altro che un espediente per
raggruppare campioni di consumatori con gli stessi gusti per
vendergli una serie di prodotti che il Marketing ha stabilito
distribuire in quella fascia di persone o ceti sociali.
Arrivati ad un livello di
evidente saturazione, con le agenzie che servivano a tutti le stesse
notizie (circa duemila al giorno) tra cui ne venivano pubblicate un
centinaio, i telegiornali nazionali che iniziarono ad essere
manipolati col fine di dare comunicati piuttosto che notizie,
all'arrivo di un mezzo elettronico come il Web masse di giovani
fruitori si allontanarono sempre più dalla televisione (i giornali
non li hanno quasi mai letti) mono-direzionale per approdare a nuove
forme di fruizione della comunicazione e di veicolo per le notizie.
Questo settore piuttosto recente, sta per diventare prioritario e
strutture promozionali delle multinazionali stanno studiando il modo
per trasformare questo fenomeno ormai diventato universale, in
mercato.
Nel frattempo la vecchia
filiera radio-televisione-quotidiano non funziona più: la radio è
andata in direzione di una fruizione sempre più da sottofondo, la
televisione detta la linea e i direttori dei quotidiani la guardano
la sera prima per poter decidere i titoli che comporranno di notte,
del quotidiano che arriva in edicola con le notizie distribuite dalle
agenzie 24 ore prima: troppo tardi, il popolo del Web è già andato
oltre e in quelle ore di scarto a tamburo, al prezzo di un
quotidiano, possiede già le notizie potenzialmente da tutte le
agenzie del mondo! Per fare un esempio, un italiano che vive in
America riceve verso mezzanotte il telegiornale che in Italia è il
primo del mattino successivo. Bene, quell'italiano se collegato con
Internet, quelle notizie le ha già lette ieri! Capito la differenza?
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