Analizziamo uno dei
principali mezzi di comunicazione di massa secondo il McLuhan:
LA RUOTA
Prima delle ruote i
veicoli procedevano per trazione abrasiva, cioè con i pattini o le
slitte. Per ottenere la funzione della ruota, l’uomo dovette prima
completare il movimento semicircolatorio del fuso e del trapano a
corda con quello completo della ruota del vasaio. Sembra elementare
che per trasportare un tronco sia più semplice farlo rotolare che
spingerlo ma questo movimento è più vicino all’estensioni delle
mani che fanno lavorare un fuso, e invece la ruota è l’estensione
del piede perchè in condizioni di sforzo è più naturale
frammentare e trasferire una parte della nostra forma corporale
dentro un altro materiale piuttosto che trasferire in un altro
materiale i movimenti di oggetti esterni. Tutta la tecnlogia può
essere considerata lo sforzo per estendere ed immagazzinare le nostre
varie funzioni e tutti gli utensili sono l’applicazione di questa
tendenza tradotta in estensioni del nostro corpo.
La reazione all’aumento
di energia e di velocità dei nostri corpi estesi genera nuove
tensioni e nuovi bisogni negli esseri umani che l’hanno generato,
con nuovi bisogni e nuove risposte tecnologiche. E’ per questo che
alla ruota, che è lineare, fece da interfaccia la strada che con la
ruota venne trasformata dagli antichi Romani in arma da guerra. Anche
oggi, qualsiasi tecnologia avanzata è patrimonio militare da cui
deriveranno applicazioni civili.
La ruota quindi produsse
la strada, accelerò lo spostamento delle merci dai campi ai villaggi
che diventarono città. Infatti la ruota comparve come carro da
guerra e la città si cinse di muri per difendersi dalle aggressioni.
Quello che a prima vista pare una “implosione” (infatti l’area
circostante la città si svuota e i suburbi urbani proliferano) in
realtà è una incontenibile esplosione data da centri urbani che
grazie alla ruota si collegano con altri centri urbani creando un
tessuto di interrelazioni.
La tecnologia è
precisione e la ruota, la strada e il papiro estesero il potere da un
centro all’estrema periferia dell’impero che sottomise intere
popolazioni, non solo con la forza delle armi ma con l’implosione
della struttura centralistica urbana, della protezione della
famiglia, la riunione di persone in appositi centri per la
discussione, il giudizio, il commercio. Per uscire dal mondo magico e
tribale della tribù e della famiglia, l’uomo cominciò ad operare
nelle città in forme cooperative, collaborative, collettive grazie
alla straordinaria espansione del potere fisico e delle applicazioni
tecnologiche.
Secondo alcuni specialisti
il progresso tecnologico si fermò per secoli con la caduta
dell’Impero Romano e il disuso delle strade ma non è esatto. La
ruota continuò con i mulini ad acqua e rappresentò la forza motrice
del Medio Evo. Con l’invasione degli Avari l’Occidente conobbe la
staffa ed i finimenti. Il collare del cavallo permise il tiro a due e
la costruzione di carri a due assi rotanti e freni anteriori per il
trasporto delle merci pesanti.
Osservando invece alcuni
tipi di ruota, potremmo forse dirci d’accordo con il McLuhan.
L’aereo, per esempio, è
un mezzo di trasporto che usa la ruota per una parte infinitesimale
del suo percorso (il decollo e l’atterraggio) per proseguire come
razzo vettore, la rivoltella e il fucile mitragliatore sono passati
dal giro del tamburo all’automatismo, il telefono ha perso il disco
per formare il numero sostituito dalla tastiera, l’orologio ha
perso le lancette per il quadrante digitale, il giradischi è
diventato lettore Mp3, ecc.
Delle grandi previsioni
del McLuhan, quella della scomparsa dell’auto in tempi brevi, è
forse la meno precisa, forse perchè egli non tenne conto delle forze
dell’indotto che avrebbe permesso alla ruota dell’automobile di
sopravvivere. In realtà, non è certo la saturazione della
tecnologia ad aver segnato la decadenza dell’auto, ma la crisi
energetica ed il lavoro a domicilio dovuto ad internet che ha
limitato i movimenti delle persone.
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