Analizziamo uno dei
principali mezzi di comunicazione di massa secondo il McLuhan:
GLI OROLOGI
Il tempo non si può
misurare.
Infatti, secondo i moderni
concetti di relatività, questa entità, che è preferibile definire
spazio-tempo, dipende dall’accellerazione, dal punto di vista
dell’osservatore e dalla sua velocità.
Quello che l’uomo
primitivo scoprì invece, fu che il tempo è circolare e che questa
periodicità, con i suoi fenomeni atmosferici, fisici e astronomici,
è misurabile.
Solstizio, per esempio, è
parola greca che significa che “il Sole si ferma” nel senso che
dalle osservazioni si evince che esso non sorge e tramonta in un
punto fisso dell’orizzonte, ma che ogni giorno si muove da Est
verso Sud, si ferma apparentemente tre giorni (21 Dicembre) dando
luogo al Solstizio d’Inverno, poi torna indietro fino al 21 Giugno
dove dà luogo all’altro fenomeno che è il Solstizio d’Estate.
L’osservatore primitivo
che scrutava ogni tramonto, si rese conto che dopo il buio apparivano
alcune stelle che raggruppate in Costellazioni diedero vita ad una
prima suddivisione delle stagioni. L’Acquario era il tempo delle
alluvioni, il Toro delle transumanze, l’Ariete dei sacrifici, e
così via.
Il tempo, secondo la
nostra moderna interpretazione, è ciò che accade tra due punti ed è
inoltre un concetto fisico che serve a misurare la contemporaneità o
la successione degli eventi, ma il concetto di tempo come durata non
esisteva nei popoli primitivi così come non esiste oggi nelle
culture non alfabete. Come il lavoro cominciò con la divisione della
manodopera, così la durata cominciò con la divisione del tempo, e
all’inizio non fu affatto semplice. In Cina e Giappone fino al
Seicento si poteva indovinare la data riconoscendo i profumi degli
incensi bruciati in quei luoghi. Un profumo cambiava con il giorno,
un secondo profumo con l’anno (in senso zodiacale) e un terzo con
le fasi della Luna. Questo, secondo McLuhan è il più integrale e il
più coinvolgente senso del tempo che si possa immaginare perchè
l’olfatto non è soltanto il più sottile e delicato dei sensi
umani ma è pure il più iconico perchè coinvolge più di ogni altro
tutto il sistema sensorio. Questo ci fa comprendere perchè le
società al più alto livello di alfabetismo tendano ad eliminare gli
odori dell’ambiente e soprattutto quelli del corpo, segno
distintivo e affermazione insostituibile di individualità che ci
ripugna perchè date le nostre abitudini acquisite al distacco e
all’affermazione specialistica, l’odore del corpo del nostro
vicino ci coinvolge in misura non sopportabile.
Le società che misuravano
il tempo con l’olfatto si sono dimostrate nei secoli molto
compatte, e profondamente unificate da resistere ad ogni cambiamento.
I latini bruciavano funi
contrassegnate da nodi che ne determinavano il tempo, ma anche la
clessidra e le candele davano con approssimazione lo scorrere del
tempo che veniva comunicato a voce dalle mura dei castelli medievali
fino al tempo dei monasteri benedettini dove all’insegna dell’
“ora et labora” il suono della campana dava la scansione del
tempo dividendo quello del lavoro da quello delle orazioni, usanza
che si diffuse con l’adozione di campanili che diffusero il suono
della campana nei campi e nei luoghi di lavoro.
Fu l’invenzione
dell’orologio meccanico che diede al tempo il suo carattere di
durata e come entità trascrivibile in unità visive astratte ed
uniformi. Trattato come strumento tecnologico, l’orologio è una
macchina che produce ore, minuti, secondi uniformi, secondo lo schema
della catena di montaggio. In questo modo il tempo viene separato dai
ritmi e dalle cadenze dell’esperienza umana e contribuisce a creare
l’immagine di un Universo numericamente quantificato e mosso da
forme meccaniche (concetto che influenzò persino il pensiero di
Newton).
Non fu l’orologio in sè
stesso ma fu l’alfabetismo rafforzato dall’orologio meccanico a
far sì che gli uomini non mangiassero più quando avevano fame,
bensì quando era l’ora di pranzo, di lavorare non quando ne
avessero voglia ma quando era l’ora di lavorare, ecc.
Anche se l’orologio
meccanico compare verso la fine del Duecento, mostrando meraviglie,
automi, movimenti del Sole e della Luna (tutti grossomodo imprecisi)
è con l’avvento della stampa tipografica abbinata all’orologio
che si nota l’accelerazione della meccanizzazione della società
medievale, ma questo fenomeno non sarebbe potuto accadere se non
fosse stato preceduto dalla diffusione dell’alfabeto fonetico,
della tecnologia cioè che ha reso possibile la frammentazione visiva
del tempo. Esso infatti è la fonte del meccanicismo occidentale che
è il passaggio da una società audio-tattile che adotta valori
visivi.
La nuova tecnologia
informatica, che è organica e non meccanica, in quanto non estende
più i nostri sensi, ma tutto il nostro sistema nervoso centrale
viene espanso sul nostro Pianeta ed oltre, nel suo rapporto
spazio-temporale istantaneo comincia a considerare carente il
concetto di tempo meccanico se non altro perchè uniforme. Il fisico
e lo scienziato moderno non tentano più di contenere tutti gli
eventi in un tempo, ma ritengono che ogni fenomeno abbia il proprio
tempo ed il proprio spazio e noi stessi che ormai viviamo
elettricamente in un mondo istantaneo, sentiamo sempre più quanto
spazio e tempo siano due concetti ormai inseparabili tra loro.
L’elettricità non è qualcosa trasmessa da un’altra cosa o da
un’altra cosa contenuta, ma è un fenomeno che si verifica quando
due o più corpi si trovano in determinate condizioni.
Siamo ancora condizionati
dai luoghi comuni che a proposito dell’elettricità parlano di
corrente, flusso, scariche, dando l’impressione che essa vada da un
punto a l’altro, ma è un errore, perchè l’elettricità, come il
magnetismo, come la posizione neuronale dei computers collegati in
Internet, è un campo e come tale usa il tempo in tutta la sua
contemporaneità..
Ai giorni nostri non è
soltanto il tempo scandito dall’orologio ad essere antiquato ma
persino la ruota comincia a dare segni di stanchezza. L’intuizione
di Maxwell e di Einstein secondo i quali il tempo poteva essere
sconfitto dalla velocità, risulta fondata.
Con la velocità elettrica
il meccanico cede il passo all’unità organica.
Dobbiamo stare in guardia
contro coloro che annunciano piani per restituire l’uomo alla
condizione, al linguaggio, ai tempi e alla vita bucolica originari
della sua stirpe. Questi predicatori sono sonnambuli che non hanno
mai analizzato la funzione dei media nello scaraventare l’uomo da
una dimensione all’altra.
Senza alcuna possibilità
di tornare indietro.
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