lunedì 28 novembre 2016

PER NATALE regalate Gesù calciatore



GESU’ IN OFFERTA SPECIALE



Nei mille anni che ci separano dalla fine dell’iconoclastia, la rappresentazione di Gesù, la Madonna e dei Santi è avvenuta secondo tradizione con immagini sempre uguali a sé stesse che si riproponevano da una generazione all’altra in modo sempre uguale, senza scosse. Il massimo della trasgressione avvenne dopo  Lourdes con Madonne a forma di bottiglia piene d’acqua santa o quando qualche devoto trasformò la nicchia del proprio giardino in una grotta e ci mise dentro l’ Immacolata Concezione provocando qualche storcere di naso ma nulla più.

Fermiamoci un attimo perché trattando questa faccenda credo sia necessario fare una postilla. Certo lo so anch’io che prima di cominciare dovrei fare una premessa, pero’ mi trovo ad aver gia’ scritto sette righe sull’argomento e questa potrebbe essere la postilla di tutto quello che ho scritto, cioe’ la postilla della premessa.
A meno che non vogliamo coniare un nuovo termine e chiamarla un’ ammezzilla, una postressa, oppure un prepuziolo.
Scrivo un postambolo e non se ne parli piu’.  *(1)

Parlavamo di vini, lo ricordate? E delle riflessioni di Baricco che sul fenomeno barbarico era convinto che complice una precisa innovazione tecnologica, alcuni “barbari” culturalmente allineati col modello culturale dell’Impero, accedevano al “Tempio” da lungo tempo precluso a chi non fosse adepto, e con un linguaggio più vivo e moderno, ne spalancavano le porte rendendolo spettacolare ad una grande massa di nuovi fruitori, ottenendo in questo modo un successo commerciale da invidia. (http://www.giornalismi.info/aldovincent/indici/ind_275.html )

Quando vi troverete davanti ad un avvenimento che ha le sembianze del fenomeno che stiamo osservando, la chiave per capirlo è questa:
Complice un’innovazione tecnologica.. E: un linguaggio nuovo.
Tenetelo presente

Continuiamo.
Dove si compravano le statuine della Madonna e dei Santi? In quei negozi vecchi e polverosi gestiti da vecchi polverosi, oppure in bottegucce vescovili linde col vago odore d’incenso…
Finchè arrivò una nuova tecnologia e fu lo stesso Vaticano a fare le prime proposte, con la tessera magnetica con le preghiere registrate o con il rosario che perdeva la sua forma circolare (come aveva predetto il McLuhan) per assumere quella di un I-pod prima maniera.
Ma fu l’apertura di e-bay ad ingigantire il fenomeno che con nuovi metodi, usanze e linguaggi, andò tracimando fino ad arrivare a proposte tanto incredibili quanto commercialmente interessanti (per i produttori).

Quanto costa Gesù?
Come lo vuoi, che gioca a calcio, a baseball o a rugby? Se è per tua figlia l’abbiamo in questa confezione tipo Barby e lo puoi pure vestire! Altrimenti c’è questo Gesucristo sempre-in-piedi con una pratica molla che lo fa ondeggiare…

Se però l’intento non è solo quello ludico ma si vuole imparare, c’è un Mosè con CD incorporato che recita i dieci comandamenti, o un Trivial Pursuit con le domande sulla dottrina, l’Esodo in Lego o addirittura Catthopoly un percorso come il Monopoli con tutte le occasioni del caso, fare una colletta, o erigere una chiesa…

Scandaloso? Non tanto. C’è chi lo chiama Spiritual-pop e ha cominciato a mettere Gesù in giardino in mezzo ai sette nani, chi propone barrette di cioccolato a forma di croce con incise giaculatorie, e le ha chiamate Dolce Signore, chi propone candele scacciafumo con profumi al Perdono, Mistico, Celestiale…
L’ultimo grido d’ oltreoceano è il “Salvation challenger” dove dopo un percorso tipo gioco dell’Oca, rispondendo a tutte le domande della dottrina si passa il Calvario e si è pronti per il Battesimo.
Per adesso usano ancora l’acqua, però non è detto che…

ALDO VINCENT

*(1) Sono un incorreggibile mattacchione e pure quando tratto argomenti seri come il McLuhan non riesco a fare a meno di infilarci qualche amenità. Però non lasciatevi ingannare. Tutti gli autori degli anni sessanta, quelli che insegnavano le tecniche per la comunicazione indirizzate alla vendita, tipo Fuller, Mario Silvano eccetera, raccomandavano sempre di mettere un intervallo che strappasse un sorriso ogni otto dieci minuti, il tempo in cui un cervello riesce a stare in apnea prima di andarsene a dispetto delle argomentazioni dell’oratore.
Una risata, faceva riprendere il fiato e l’attenzione.



Nessun commento:

Posta un commento