lunedì 23 novembre 2020

 

VE LO RICORDATE ANCORA COME SI CORTEGGIAVA PRIMA DI INTERNET? CI SI CONOSCEVA IN DISCOTECA, AL BAR O IN PALESTRA: OGGI ATTRAVERSO LE APP DI RIMORCHIO - UNA VOLTA SI SCRIVEVANO LETTERE D’AMORE, ORA TI ARRIVANO FOTO NUDE SU SNAPCHAT

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Prima, se pensavo che fosse seria, le davo le chiavi del mio appartamento, oggi basta aggiornare lo status su Facebook. Prima si diceva: “Non vedo l’ora di rivederti dopo il lavoro”, ora: “Ci sextiamo mentre stiamo al lavoro e poi usciamo, giusto per farci una foto da mettere su Instagram”… -


Rob Fee per “Playboy

 

sexting contro lettere d amore sexting contro lettere d amore

Il settore del “dating” è cambiato molto e rapidamente negli ultimi anni. Il modo in cui ci conosciamo e comunichiamo è stato completamente stravolto da internet e le differenze rispetto al passato sono facili da rintracciare.

 

prima del dating on line prima del dating on line

Prima incontravo una donna e le chiedevo di uscire insieme nel weekend, ora scelgo fra 4000 profili e spero che un paio di donne verranno a letto con me il fine settimana. Prima ti chiedevano: «Hai incontrato la tua fidanzata in ufficio? Al bar? In palestra?», oggi la domanda è : «Su quale app hai trovato la fidanzata?». Prima, se pensavo che la fosse seria, le davo le chiavi del mio appartamento, oggi basta aggiornare lo status su Facebook. Prima si diceva: «Non vedo l’ora di rivederti dopo il lavoro», ora: «Ci sextiamo mentre stiamo al lavoro e poi usciamo, giusto per farci una foto da mettere su Instagram».

 

le relazioni si selezionano sui siti di dating  

le relazioni si selezionano sui siti di dating

Un tempo dicevo: «Evito quel posto perché ci va anche la mia ex e non mi interessa vederla». Attualmente: «Vivo in un inferno, con la mia ex che non fa che ritwittarmi». Una volta uno usciva, andava in un locale, si sedeva e si guardava intorno. Ora uno va in un locale, si siede accanto a una donna ma intanto ne cerca un’altra su internet. Una volta si scrivevano lettere d’amore, ora ti arrivano foto nude su Snapchat. Se rompevi con la tua fidanzata, le restituivi i regali. Se rompi con la tua fidanzata, ti toglie l’amicizia sui social. 

internet ha cambiato il modo di incontrarsi  

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SCARPE LIDL

 


NESSUNO COMPRERÀ LE SCARPE LIDL A 500€ – 

ESTER VIOLA:

 “SERVONO A QUELLO CHE SERVONO: A FARE FOTO IMBECILLI PER I SOCIAL. SI CHIAMA "EFFETTO FLYNN" E LA SPIEGAZIONE È QUESTA. FINO ALL’INIZIO DEL 2000 IL QUOZIENTE INTELLETTIVO MEDIO MONDIALE SALIVA, SALIVA, SALIVA SEMPRE. ORA S’È FERMATO. PUÒ CAPITARE, OGNI TANTO, UNA GENERAZIONE DI FESSI, DICEVA UNO BRAVO. È ARRIVATA, È LA PIÙ FESSA DI TUTTE, E STAVOLTA ABBIAMO LE CONFERME SCIENTIFICHE”


 

Estratto da “The Chat” - la newsletter di Ester Viola

 

No, nessuno comprerà le scarpe Lidl a 500€

 

Dentro i social imperversavano le scarpe Lidl. Sull’orrendo feticcio ognuno se n’è uscito con raffinate spiegazioni scientifico-mercatorie.

Non avete capito niente è marketing

Non avete capito niente sono già oggetto da collezione

Non avete capito niente sono serie limitata

Non avete capito niente guardate Alessandro Michele adesso il brutto è bello.

 

meme sulle scarpe della lidl 22  

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Sono così vecchia da ricordarmi la collezione Lanvin per H&M, era quando Alber Elbaz disegnava capolavori infiniti. Ci furono file furiose, ti davano il braccialetto per entrare. Ma lì c’era un motivo. Lanvin a prezzi avvicinabili. Le scarpe Lidl non le vedrete ai piedi di nessuno, e vi svelo un segreto: probabilmente nessuno le ricomprerà a 500 euro su eBay.

Servono a quello che servono: a fare foto imbecilli per i social.

 

Si chiama Effetto Flynn e la spiegazione è questa. Fino all’inizio del 2000 il quoziente intellettivo medio mondiale saliva, saliva, saliva sempre. Ora s’è fermato. Può capitare, ogni tanto, una generazione di fessi, diceva uno bravo. È arrivata, è la più fessa di tutte, e stavolta abbiamo le conferme scientifiche.  Effetto Flynn rovesciato, una generazione di evidenti fessi (noi), fila di ore per le scarpe Lidl che poi manco si metteranno, vedete che tout se tient.

meme sulle scarpe della lidl 3 meme sulle scarpe della lidl 3 meme sulle scarpe della lidl 18 

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Cos'è "l'effetto Flynn capovolto", ossia perché stiamo diventando sempre più stupidi

Secondo gli studi di uno scienziato neozelandese, il Qi medio della popolazione aumentava nel corso degli anni. A partire dal 2000 è stata registrata una controtendenza

Wikipedia

Per Effetto Flynn s'intende l'aumento del quoziente intellettivo medio della popolazione nel corso degli anni. Il fenomeno prende il nome da uno scienziato neozelandese, che per primo ha cercato di studiare questa tendenza. A partire dagli anni duemila, è stata registrata però un'inversione, nominata Effetto Flynn capovolto: rispetto al passato, stiamo diventando più stupidi.

Alcuni studi effettuati negli anni zero mostrano infatti come in alcuni paesi sviluppati questa tendenza si stia invertendo, con valori medi di quoziente d'intelligenza inferiori rispetto a quelli rilevati molti anni prima, mentre la tendenza positiva sembra continuare nei paesi dove la media nazionale del QI è ancora bassa.

Cos'è questa domanda? Scopri il progetto Europe talks e leggi l'Informativa privacy completa in italiano

Lo studio di Flynn era stato pubblicato nel 1987 sul Psychological Bulletin. Lo scienziato aveva messo a confronto i risultati di test d'intelligenza effettuati su alcuni bambini nel 1947 e nel 1972. Nei 25 anni trascorsi, il Qi dei ragazzi era aumentato di 8 punti. Da qui, la deduzione: nelle nazioni sviluppate il QI aumenta da una generazione all'altra in una misura variabile tra i 5 e i 25 punti.

Si legge sul Corriere della sera:

Purtroppo però questa euforia si è smorzata nel 2004, quando sulla base di alcune ricerche empiriche l'Università di Oslo si accorse che tra il 1970 e il 1993 l'effetto Flynn era diminuito. Negli anni successivi questo rallentamento ha trovato ulteriori conferme, fino alla tragica scoperta che il trend si è ormai rovesciato, e da un anno all'altro il QI diminuisce mediamente dello 0,25-0,50. Insomma, diventiamo sempre più stupidi.


domenica 22 novembre 2020

NEODEMOCRAZIE

 

CARI CITTADINI, NON CONTATE UN CAZZO - LA DEMOCRAZIA ESISTE SOLO IN TEORIA. SIAMO ANCORA IN PIENA ARISTOCRAZIA, SOLO CHE A INFLUENZARE LE VITE DELLE NAZIONI NON È IL SANGUE BLU MA UN POTERE INVISIBILE CHE SI NASCONDE DIETRO IL PARAVENTO DELLA “COMPETENZA” - È UN TECNO-POTERE CON CUI STATO, SCIENZA E CAPITALISMO HANNO LA PRETESA DI “CORREGGERE” IL POPOLO, I SUOI ORIENTAMENTI E LE SUE SCELTE ELETTORALI - UN ESTRATTO DEL LIBRO “L'INGRANAGGIO DEL POTERE”


Estratto del libro “L'ingranaggio del potere”

di Lorenzo Castellani pubblicato da “la Verità”

 

LORENZO CASTELLANI - L INGRANAGGIO DEL POTERE LORENZO CASTELLANI -

L INGRANAGGIO DEL POTERE

I regimi politici che chiamiamo democrazie liberali si sono progressivamente trasformati in un sistema sempre più complesso, e questa trasformazione ha visto aumentare lo spazio della tecnocrazia, fondata sul principio di competenza, a danno della politica rappresentativa, fondata sul principio democratico. Lo ha spiegato bene il giurista Sabino Cassese, secondo il quale nelle democrazie moderne esiste un'«area non rappresentativa» che, «esprimendo competenze, incarna un bisogno sempre più sentito nelle società contemporanee: quello di "correggere" la scelta del popolo con quella dei competenti».

 

In realtà, l'elemento tecnocratico si è abilmente nascosto dietro l'espansione della partecipazione politica e dei diritti individuali e sociali. La promessa democratica di auto-determinazione e auto-realizzazione degli individui ha prevalso, nella costruzione del dibattito pubblico, rispetto al bisogno di gerarchia che informa la reale architettura del potere.

 

In altre parole, la permanenza e l'evoluzione del principio aristocratico nei nostri sistemi politici è uno degli arcana imperii con cui è necessario fare i conti. Infatti, tutti i cittadini avvertono l' esistenza della verticalità gerarchica e vedono le promesse mancate dei regimi democratici, ma solo pochi pensatori intendono riconoscere e discutere apertamente questo arcano. Probabilmente perché farlo significherebbe aprire delle irrimediabili faglie di delegittimazione nei nostri regimi politici.

 

DEMOCRAZIA E ELEZIONI 

  DEMOCRAZIA E ELEZIONI

[...] La tesi di questo libro è, dunque, semplice: nelle società avanzate il principio aristocratico ha, nell'organizzazione del potere politico della società, un peso superiore rispetto a quanto comunemente si è portati a credere o ad ammettere. Nelle democrazie contemporanee questo principio aristocratico si fonda sulla competenza, cioè sulla conoscenza specialistica degli individui, fornita e certificata dalla struttura stessa della società attraverso istituzioni educative, programmi di studio, titoli, esami e concorsi.

 

Questo principio aristocratico-gerarchico convive con il principio democratico-

rappresentativo di cui, negli ultimi decenni, ha progressivamente eroso significativi spazi. Di conseguenza i poteri non elettivi, a carattere tecnico, oggi condizionano la vita dei cittadini e le scelte politiche allo stesso modo, se non forse ancor di più, di quelli elettivi e rappresentativi. Per questo ritengo che l' aggiunta del prefisso «tecno» al termine «democrazia» possa aiutare a descrivere meglio la politica del nostro tempo, in cui tecnocrazia e democrazia coesistono dando vita a un regime misto.

manifestanti pro democrazia arrabbiati 2 

  manifestanti pro democrazia arrabbiati 2

 

Sostenere questa tesi non significa  

 

Lo sviluppo di questo potere parallelo, tuttavia, può essere compreso solo tenendo insieme i due demoni della vita politica moderna: lo Stato e il capitalismo. Troppo spesso, soprattutto gli autori d' ispirazione liberale, tendono a separare in maniera troppo netta lo sviluppo dello Stato da quello del capitalismo. Invece, lo Stato-Leviatano e il capitalismo-Behemoth si corrompono a vicenda, ed in questo legame di reciproco clientelismo mirano a edificare uno stabile apparato di potere, un sistema di élites, che proprio per mantenere la sua stabilità tende a limitare la libertà di individui e comunità.

 

manifestanti pro democrazia arrabbiati 10 

  manifestanti pro democrazia arrabbiati 10

Questa collusione tra potere politico ed economico ha alimentato il potere tecnocratico e imposto una burocratizzazione della vita attraverso regole, procedure e strutture. Insomma, l' osmosi tra burocrazia pubblica e grande capitalismo produce tecnocrazia, che non a caso sul piano storico si è sviluppata pienamente con l' avvento della società industriale, ma affonda le sue radici nello Stato moderno.

 

Il filosofo Raffaele Alberto Ventura ha aggiunto anche la scienza come fattore di questo processo di razionalizzazione del potere: «Stato, Capitalismo e Scienza si sviluppano in parallelo sia perché necessari l' uno all' altro - lo Stato per creare le condizioni istituzionali del Capitalismo, il Capitalismo per garantire lo sviluppo economico con cui lo Stato riesce a finanziarsi, la Scienza per prevedere le misure necessarie da applicare - sia perché caratterizzati dalla stessa logica organizzativa, quella della parcellizzazione delle funzioni per garantire un' efficienza sempre crescente».

la marcia per la democrazia a hong kong 8  

la marcia per la democrazia a hong kong 8

 

In questo percorso, dunque, lo Stato, la scienza e il capitalismo si sono influenzati e accresciuti reciprocamente transitando prima per la società di massa e poi per quella della conoscenza. Proprio l' organizzazione di questo sistema complesso, con le sue connaturate procedure e misurazioni, ci pare essere il brodo di coltura della politica contemporanea, attraverso cui il principio aristocratico della competenza si fa spazio nella società e diventa pilastro fondamentale dell' organizzazione del potere.

 

Da ultimo, è opportuno considerare la relazione tra democrazia e tecnocrazia sul piano della legittimazione politica. Il principio generale di legittimazione della prima è quello della rappresentanza, che si forma attraverso le libere elezioni: l' esercizio della decisione politica fondata sul diritto degli individui di scegliere i propri rappresentanti. [...] Chi viene scelto per governare costruisce su questo diritto la propria legittimazione a comandare e, quindi, ad essere ubbidito da chi lo ha eletto. Ciò permette al popolo, secondo una definizione minimale, di cambiare governo senza passare per le guerre civili e di dare luogo a una competizione tra gruppi per l' esercizio del potere attraverso la discussione pubblica e le elezioni.

 

TECNOCRAZIA 

  TECNOCRAZIA

In generale, le discussioni sulla legittimazione politica iniziano e finiscono qui. Si trascura che accanto al principio di legittimazione democratica ve ne è appunto un altro di matrice aristocratica. Mentre in passato tale elemento derivava dalla nobiltà di sangue oppure dai privilegi e diritti speciali assegnati dal sovrano, oggi la legittimazione gerarchica poggia sulla competenza.

 

Negli anni Settanta lo storico John Lukacs notava che «nel lungo periodo il governo dell' aristocrazia non è stato sostituito dal governo della democrazia, ma dal governo della burocrazia» e, una volta eliminate o ridotte a formalità le monarchie, è «ora emersa un' altra possibilità: una nuova composizione tra democrazia e aristocrazia - la seconda, tuttavia, non è un' aristocrazia spirituale, ereditaria, finanziaria, intellettuale, ma un nuovo tipo d' aristocrazia di puro potere».

 

Di conseguenza, due sembrano essere le grandi trasformazioni istituzionali del ventesimo secolo, la democrazia e la tecnocrazia. Molti pensatori del Novecento, come il liberale Ortega y Gasset, si erano preoccupati dell' avvento delle masse in politica. La società del ventesimo secolo era entrata nella fase che Ortega y Gasset chiamava dell' iper-democrazia e dell' individuo-massa.

 

DEMOCRAZIA MUMMIFICATA  

DEMOCRAZIA MUMMIFICATA

Egli scriveva nel suo celebre saggio La ribellione delle masse che «massa è tutto ciò che non valuta se stesso - né in bene né in male - mediante ragioni speciali, ma che si sente "come tutto il mondo", e tuttavia non se ne angustia, anzi si sente a suo agio nel riconoscersi identico agli altri». Secondo il filosofo spagnolo, il nuovo uomo medio andava in direzione contraria rispetto all' uomo che la cultura liberale aveva cercato di forgiare con il suo ethos e le sue istituzioni.

 

Era un uomo-massa, privo di memoria storica, di legami organici con la tradizione, precipitato storico-culturale dei problemi connessi alla crescita tumultuosa e frenetica della società industriale. Tuttavia, da liberale scettico quale era, Ortega intuiva anche l' altra grande evoluzione del secolo, seppure non riusciva ancora a teorizzarla compiutamente quanto la critica alla democrazia di massa. Egli riconosceva come problema della società novecentesca, derivante dalla divisione del lavoro e delle funzioni amministrative, lo «specialismo».

 

Jose Ortega y Gasset Jose Ortega y Gasset

La specializzazione e la professionalizzazione del lavoro avevano certamente accresciuto la produttività e il progresso tecnologico, ma avvertiva Ortega che «l' iper specializzazione stava generando una genia di uomini che non erano né dotti né ignoranti e che, abilissimi quando si muovevano nel loro ristretto ambito di competenza, apparivano affatto inadeguati e goffi quando dovevano fronteggiare problemi e temi di ordine generale. L' iper specializzazione li chiudeva in sé stessi e li rendeva ermetici, quindi lontanissimi dallo spirito animatore della straordinaria avventura storica della civiltà occidentale».

 

Una intuizione, quella sullo specialismo, che connetteva la crescita della democrazia direttamente con quella della tecnocrazia. Legava, infatti, l' uomo-massa all' uomo-organizzazione, mirabilmente descritto da William Whyte in un fondamentale libro del 1957 per tratteggiare il burocrate-manager delle grandi organizzazioni amministrative e industriali affermatesi nella prima metà del Novecento.

 

burocrazia burocrazia

Tanto la democrazia rappresentativa quanto la tecnocrazia sono due sistemi di organizzazione della società di massa che si sono sviluppati contemporaneamente nel corso dell' Ottocento e del Novecento. Tuttavia, come ha notato ancora John Lukacs, molti intellettuali della prima metà del Novecento trascuravano un elemento essenziale nella loro analisi del potere. Consideravano un pericolo per la civiltà occidentale l' estrema estensione della democrazia e l' ascesa dell' uomo-massa come segno dell' inevitabile degenerazione civile delle nazioni più sviluppate.

 

Ma la crescita delle democrazie fu solo parte di una più complessa trasformazione istituzionale, poiché ciò che si andava sviluppando ancora di più era la burocrazia, nelle sue plurime forme e articolazioni. Accanto all' uomo-massa si andava consolidando l' uomo-organizzazione, vero dominatore della seconda metà del secolo, che dipanava la propria azione nei grandi apparati amministrativi pubblici e privati. E sul finire del ventesimo secolo, di fianco ai due archetipi precedenti, appare l' uomo-istruzione, protagonista della nuova società della conoscenza in cui la formazione diviene fondamentale per le dinamiche economiche e politiche. Massa, organizzazione, istruzione: i tre strati su cui poggia la tecno-democrazia.