sabato 5 dicembre 2020

STORIA DEL FRIGO CHE... (Seconda Settimana)

 

 La settimana scorsa eravamo arrivati qui:

Se l'Universo si fosse creato in un anno, registreremmo il dominio dei primati il

29 DICEMBRE


5/12/2020

STORIA DELLA TERRA RAPPORTATA AD UN SOLO ANNO

Il pianeta Terra si è formato 4,543 miliardi di anni fa, 9,277 miliardi di anni dopo la nascita dell’Universo.
Facendo le debite proporzioni, possiamo condensare la storia della Terra rapportandola ad un solo anno solare, dal 1° Gennaio al 31 Dicembre.
In questa “compressione” un giorno vale circa 12,5 milioni di anni.
Ecco il risultato:

1° Gennaio : Formazione della Terra

28 Marzo : Prime forme di vita

9 Luglio : Comincia ad apparire l’Ossigeno nell’atmosfera

17 Luglio : Prime cellule con nucleo

6 Ottobre : Primi organismi pluricellulari

29 Novembre : Prime piante

1 Dicembre : Appaiono gli insetti

2 Dicembre : Primi anfibi e primi animali sulla terraferma

5 Dicembre : Primi rettili

13 Dicembre : Comparsa dei dinosauri

27 Dicembre : Estinzione dei dinosauri e comparsa dei primi mammiferi

28 Dicembre : Appaiono le prime scimmie (Primati)

Per il 31 Dicembre dobbiamo ricorrere ad un calendario orario :

Ore 05.45 : Appare il primo ominide

Ore 23.56 : Appare l’Homo Sapiens


ECCO FATTO, PARTIAMO DA QUI


 

 

https://www.focus.it/cultura/storia/homo-sapiens-e-neanderthal-si-separarono-800-mila-anni-fa


Ma è la parola che genera il pensiero oppure è il pensiero che tiene sotto controllo la parola? Fino a pochi anni fa questo era il grande motivo di discussione, superata da McLuhan che ha teorizzato che il linguaggio è  “metafora attiva”.

In principio c’era Proconsul, un eukaryota del Miocene che viveva sugli alberi nell’Africa centrale e si nutriva prevalentemente di frutta. Molto tempo prima di cadere dall’albero e cominciare ad esplorare il terreno circostante, usava una mano davanti all’altra per procedere sui rami. Quando fece la scoperta che poteva dondolarsi e lanciarsi da un ramo PRIMA di afferrarsi ad un altro, QUELLA fu l’invenzione della metafora e il suo cervello cominciò ad aumentare dentro la scatola cranica.

Sempre che Darwin possa essere accettato, potremmo teorizzare che il proto nonno di UGHU, quando toccò il terreno e cominciò ad esplorarlo, si perse. Gli altri, più prudenti toccarono anch’essi il terreno ma rimasero molto più vicini all’albero della loro comunità e così rappresenta-rono le avanguardie intellettuali, che se sono molto più avanti della massa, si perdono, se invece pur rimanendo avanguardie, mantengono il contatto con il comune sentire, svolgono un’attività utile al progresso.

 


Fossile di Proconsul nyanzae al Muséum national d'histoire naturelle di Parigi.

 https://it.wikipedia.org/wiki/Proconsul



Passa un lungo periodo e questi esseri un poco scimmie antropomorfe e un poco ominidi stanziali vivono sugli alberi e sul terreno per piccoli percorsi, raccogliendo frutta ed emettendo grida di allarme fino a che l’evoluzione non gli fornisce il pollice opponibile e l’avvento della postura eretta modifica la laringe causando i primi rudimenti del linguaggio. Qualcuno si alzava per guardare più lontano e se vedevano un pericolo cominciavano a gridare. L’abbassamento della laringe fece il resto.

Un giorno che Ughu stava raccogliendo frutti succosi, arrivò uno scimmione grande e grosso e con un paio di cazzotti lo allontanò prendendosi tutto il malloppo. Lo stesso avviene per l’accoppiamento, dove il più forte in natura lo dimostra non solo nel proclamarsi l’unico maschio in grado di riprodursi, ma proprio nella sua capacità di tenere lontano i rivali. Ughu si spostò sotto un altro albero che aveva maturato frutti con il guscio che nessuno raccoglieva. Un vero peccato perché i pochi frutti che risultavano aperti avevano un contenuto ricco e saporito. Dopo qualche tentativo, si ricordò di avere il pollice opponibile, prese un sasso e ruppe quei bei frutti mangiandone a sazietà.

Questa nuova sua invenzione tecnologica altri non è – secondo il McLuhan – che la protesi, cioè il prolungamento del suo pugno. Ne consegue che tutte le invenzioni tecnologiche altro non siano che estensioni delle nostre facoltà, la ruota sarebbe l’estensione del piede, il cannocchiale dell’occhio, la radio dell’orecchio e così via. Ma torniamo a UGHU.

Quando arriva l’ominide più grosso e di conseguenza più prepotente, il nostro eroe cambierà lo stato delle cose perché grazie all’aiuto della sua nuova tecnologia sarà in grado non solo di avere la meglio in un conflitto per riprendersi la frutta perduta, ma addirittura andrà ad insidiare le femmine del rivale cambiando di fatto la gerarchia basata sulla forza, indipendentemente dall’uso che adesso fa del sasso. Altri ominidi vedranno i vantaggi derivanti dal saper maneggiare un sasso ma UGHU che ormai sta davanti a tutti ha imparato che basterà legare al sasso un bastone per maneggiarlo meglio e il suo potere si rafforzerà.

 (continua così per secoli)

 

   Agli inizi della guerra fredda il generale David Sarnoff accettando una laurea ad honorem presso l'Università di Notre Dame tenne una "lectio magistralis" che trasse in inganno milioni di persone per decenni. Egli disse: "Siamo troppo propensi a fare degli strumenti tecnologici i capri  espiatori dei peccati di coloro che li maneggiano. In se stessi i prodotti della moderna tecnologia non sono né buoni né cattivi, dipende dall'uso che se ne fa." Come dire che si costruiscono armi che non sono né buone né cattive, le pistole per esempio se in mano alla polizia uccidono un criminale sono buone, se in mano ad un criminale uccidono un bambino sono cattive. Come dire che le torte alle mele non sono né buone né cattive, dipende dall'uso che se ne fa: portate ad una festa sono buone, tirate in faccia alla sposa sono cattive... spero vi rendiate conto che anche in questo caso la domanda è mal posta. Il generale nella sua lezione portò ad esempio la stampa e sottolineò come malgrado essa fosse stata veicolo di materiale deteriore, fosse anche la principale causa della diffusione della Bibbia. A questo generale e a tutti coloro che ripeterono per decenni questi concetti, non li sfiorò nemmeno l'idea che qualsiasi apporto tecnologico non può far nient'altro che AGGIUNGERSI a quello che già siamo.

. L'aneddoto che vi ho appena raccontato invece dimostra esattamente due cose: primo ogni protesi si aggiunge a quello che già siamo e secondo, un'invenzione tecnologica nasce per soddisfare uno scopo e nel suo svilupparsi prende direzioni imprevedibili.

 

(continua)

Amazon

 

 

EBBENE SI’, SIAMO ARRIVATI ALLE PROTESI

Arrivare alle macchine manca proprio poco ma prima soffermiamoci per alcune riflessioni:

    Tutte le applicazioni tecnologiche dell'uomo devono essere considerate PROTESI e la parola parlata è la protesi dell'Intelligenza. Essa fa al pensiero quello che la ruota ha fatto per il piede. Senza il linguaggio l'intelligenza umana sarebbe stata totalmente coin-volta negli oggetti sottoposti alla propria attenzione. La parola parlata invece permette agli uomini di spostarsi da una cosa all'altra con maggior facilità. 

Metafora, vuol dire trasporto. 

 Con il linguaggio nasce la coscienza di sè che separa l'uomo dall'uomo e l'umanità intera dall'inconscio cosmico.

Il linguaggio probabilmente è stato preceduto da suoni, grida, grugniti, gesti, minacce e comandi per approdare alla modulazione di forme verbali che plasmano l'aria e lo spazio.

L'avvento della forma scritta è brutale e riduttiva. C'è un solo modo di scrivere: "DOMANI" ma nel metodo Stanislawsky gli allievi vengono invitati a pronunciare quella medesima parola con una cinquantina di espressioni diverse...

Specie ai primordi, la Storia non procede in modo omogeneo e gli archeologi hanno trovato moltissime forme di scrittura alcune delle quali indecifrabili perché si sono persi i parametri che usavano piccole comunità che avevano adottato differenti simboli e forme non omogenee .

Il grande salto si ebbe con la scrittura fonetica, segni senza alcun significato a cui corrispondevano  suoni senza significato ma che la sequenza rendeva comprensibili. I bambini che imparano a leggere lo fanno ad alta voce, emettono suoni e ripetono la parola quando ne captano il senso compiuto

   Il mito di Cadmo si riferisce ai denti di drago. Esempio perfetto di oggetti separati con differenti funzioni che nel loro insieme fanno nascere soldati, spostano cioè il potere dai sacerdoti ai militari. I primi facendola incidere in un supporto pesante come la pietra del Tempio, sfidavano il tempo e obbligavano le genti ad accorrere in un punto sacro per ricevere il Verbo, la parola spiegata dagli stessi sacerdoti. I secondi non occupandosi di mantenere la parola nel tempo la fecero scrivere sui papiri ed i romani addirittura costruirono strade affinchè la parola arrivasse rapida da un punto all'altro dello spazio. Il Verbo si trasformò così da ESPRESSIONE in COMUNICAZIONE

Un libro contiene la stampa, che contiene la scrittura, che contiene il discorso che è la protesi di un processo intellettivo non verbale. Ogni medium contiene un altro medium e lo migliora o lo indirizza. La ferrovia non ha introdotto nella società il trasporto, e nemmeno il movimento o la ruota, o il ferro o la strada. Ha solo accelerato gli scambi, ha fatto vincere ai nordisti americani la guerra di secessione, ha modificato le città e il tempo libero. Questo indipendentemente da cosa trasportasse o dal percorso. 

Perché il mezzo è il messaggio.

La luce è l'esempio più lampante del medium che non contiene nulla. Una partita in notturna o una operazione a cuore aperto non potrebbero realizzasi senza la luce che condiziona le forme dell'associazione umana QUALUNQUE SIA il contenuto. Per anni persone degnissime sono andate in televisione a denunciare lo strapotere di Silvio Berlusconi che era padrone di fatto di tre televisioni e di diritto (in quanto presidente del Consiglio) di altre due. Puntualmente altre degnissime persone facevano notare che molte trasmissioni andavano in onda criticando il presidente e questo avrebbe dimostrato che la situazione sarebbe stata equilibrata. Ma la domanda era mal posta, perchè il possesso del mezzo condiziona la società a prescindere dai contenuti.

 

Piano... quale luce irrompe da quella finestra?

Ecco: parla...

...e tuttavia non dice nulla...

Sembra una moderna descrizione della televisione, ma è solo Romeo sotto il balcone di Giulietta...


 Amazon

 

 

C’è un bellissimo racconto di Roth che parla di un tremendo cataclisma che stava per colpire un villaggio paleolitico situato sulla riva di un fiume. I segnali della catastrofe c’erano tutti: gli animali salivano dalle loro tane, alcuni rinforzavano gli argini, altri si attrezzavano come la natura li aveva allenati. Gli abitanti del villaggio si rivolsero al loro sciamano che li condusse in cima alla montagnola per implorare la clemenza del dio della pioggia, e loro danzarono con lui. Venne il cataclisma, il fiume tracimò portandosi via il villaggio. Dopo, gli animali tornarono alle loro tane e tutto tornò come prima. L’autore si chiede: chi aveva ragione? La risposta è semplice: avevano ragione gli uomini che si chiesero: perché? Qual è la causa di tutto questo? Sbagliarono la risposta ma a differenza con gli altri animali se lo chiesero. Sbagliarono e ne pagarono le conseguenze, forse cambiarono lo sciamano che non godeva dei favori degli dei, ne misero un altro che suggerì di ricostruire il villaggio un po’ più distante dalla riva, per ragioni religiose ma che poi funzionarono, forse ricostruirono case con mura più solide. Insomma fu l’uomo pure nella disgrazia ad avere ragione…

 

§

 

   In principio fu la paura.

Gli animali che non hanno paura sono i primi ad essere mangiati dai predatori, ne consegue che l'imprinting si riproduce per generazioni rinforzando la paura. Gli erbivori sono meno intelligenti dei predatori perché devono solo trovare il cibo e scappare mentre chi se li mangia deve elaborare strategie per la cattura. Succede così che i predatori si aggregano, circondano, si avvicinano sotto vento e attaccano.

Gli animali che UGHU caccia, sono tutti più veloci di lui, ma lui si specializza nella corsa di fondo. L'animale è più veloce ma ha meno resistenza e sul lungo periodo viene raggiunto e ucciso. E' questa parte dell'evoluzione che spinge l'uomo a camminare e correre in posizione eretta, per avere libere le mani, una maggiore capienza polmonare, una vista dell'orizzonte. E' qui che avviene un fenomeno che cambierà le relazioni umane: la posizione eretta abbassa la laringe e modifica il teschio formando una piccola cassa armonica. Gli scienziati hanno notato che i primi insediamenti umani si sono evoluti in luoghi dove ci sono lunghi periodi di pioggia. Non è escluso che la nuova capacità di modulare, relegata a strilli di pericoli o di richiamo, in ambienti chiusi dove regnava la paura abbia potuto generare i primi rudimentali suoni che assomigliassero al linguaggio.

La parola è onnicomprensiva, stacca l'uomo dagli oggetti nei quali altrimenti verrebbe completamente coinvolto, e genera mondi magici.


   Che gli uomini del Paleolitico vivessero nelle caverne non è certo, anzi è poco probabile. La caverna è un non-luogo senza luce e senza punti di riferimento ed è più probabile che fosse considerato un posto magico che potesse essere percorso solamente con la guida dello sciamano. I ritrovamenti di ossa o suppellettili all’interno di esse, probabilmente sono la testimonianza di rituali religiosi non di popolazioni stanziali. Pure i graffiti che vi si trovano, visti oggi perdono tutta la loro magia: entriamo in una grotta grazie a manufatti o passerelle, l’ambiente è illuminato dalla luce elettrica e quando ci troviamo davanti a questi disegni non ne capiamo la forza magica che acquisivano al buio illuminato dalla torcia dello stregone che con la sua fiamma tremula dava persino l’impressione che gli animali rappre-sentati sulla parete si muovessero. Quella era l’origine dei riti propiziatori della caccia, e dei primordi di una religione naturalistica, con divinità quali il cielo, la terra, il grande cervo, il mammuth…

 

§

 

   Immaginate agli albori della civiltà, lo sciamano dell’inizio di questo racconto, cacciato dal villaggio con un linguaggio primitivo, senza strumenti del comunicare, che osserva il sole che ogni giorno nasce ad Est e tramonta ad Ovest e poi viene la notte. Ci vuole un soffio divino per riuscire a distinguere, dare le definizioni, a catalogare e misurare gli avvenimenti. È quello che fece lo sciamano andando nel luogo più alto ed osservando giorno dopo giorno questo fenomeno per capirlo. Per misurarlo. Per prima cosa pose delle pietre a mo’ di traguardo visivo e notò che Est non è fisso. Il sole sorge un poco più spostato giorno dopo giorno dall’Equinozio fino al Solstizio, quando si ferma tre giorni e torna indietro. Fu la sua grande scoperta: il tempo è circolare, non solo, ma si può perfino misurare! E qui fece la seconda scoperta fondamentale: avrebbe potuto trarre be-nefici inimmaginabili BLOCCANDO la conoscenza dentro un recinto sacro istituendo misteri rivelati solo ad adepti che facessero parte della stessa casta. O della sua discendenza.

 

 

   Il mito greco dell'alfabeto racconta che Giove riconoscente, regalò a Cadmo denti di drago, questi li seminò e scaturirono soldati: immagine sintetica per definire la forza delle lettere dell'alfabeto e del loro impatto su una società tribale e verbale dove la conoscenza, fino allora relegata nel perimetro del tempio e monopolio della casta sacerdotale, liberata dal segno inciso sulla pietra, non si preoccupa più di resistere nel tempo ma corre per vincere lo spazio (i romani arriveranno alla perfezione facendo correre ordini ed eserciti sulle strade). Il potere passa dai sacerdoti ai militari.

 

   Dopo aver isolato in un perimetro sacro il Sapere, dopo esserselo passato per discendenza e poi per cooptazione tramite un lungo apprendistato, ecco che la Casta sacerdotale acquisì tali e tante nozioni da poter aspirare al potere. Scoprì intanto, attraverso osservazioni durate secoli, che dopo il tramonto, ad Ovest con la notte cominciavano a brillare stelle che tornavano ciclicamente nella stessa posizione. Nacque lo zodiaco, e la costruzione fantastica di alcuni animali tratti dalla posizione delle stelle, coincideva con periodi dell’anno in cui l’apparire di Acquario, per esempio, voleva dire la tracimazione dei fiumi, il Toro la transumanza, i pesci un buon periodo per la pesca, e così via. In pratica i Sacerdoti possedevano sacralmente il calendario e sancivano le feste, le ricorrenze, e i momenti propizi per l’agricoltura e gli allevamenti. Acquisirono talmente tanto potere che le prime forme di governo furono diarchie: il Re e il Sacerdote con gli stessi poteri.

 

Adesso tu mi dirai: ma non dovevamo parlare delle macchine e degli uomini che come le api le impollinano per moltiplicarle?

Hai, ragione.

Domani, e poi domani e domani...


Ti chiederai perché la storia di Ughu tardi tanto a partire e perché mi dilunghi tanto con dettagli che poco hanno a che fare con la vicenda. Hai ragione, ma il fatto è che io sono molto preoccupato con la sospensione dell’incredulità che si deve a questo genere di racconti. Intanto perché io non sono credibile. Anzi se devo dirla tutta, io sono il più grande bugiardo che tu abbia mai incontrato sulle pagine di un libro o negli scritti che leggi sul Web.

Io sono talmente bugiardo che nemmeno la frase prima di questa è vera. Talmente bugiardo che non è vera nemmeno la frase che viene dopo. In realtà io sono un affabulatore, un narratore di fatti poco fondati, nella tradizione orale. Solo che oggi nell’era del Web, dove tutto rimane scritto (forse) per sempre, ognuno di noi può andare a controllare la veridicità delle cose e la verità è ormai così profonda e incontrovertibile che si è polverizzata in una nube di incertezze.

Che ci posso fare?

Ricorderai che è cominciato tutto con l’articolo di giornale uscito la settimana scorsa:

 

Frigorifero, «compera la verdura ogni venerdì!». Preparatevi davvero al superamento della plastica, intesa come carte di credito e bancomat. Con il 5G e l’Internet delle cose avremo non solo i famosi frigoriferi che ordinano (e pagano) il cibo da soli con l’ecommerce, ma anche giocattoli che comperano online le batterie quando si stanno per esaurire, automobili che saldano il pieno dal computer di bordo e, nelle banche, ologrammi invece degli impiegati che consigliano prodotti finanziari ai clienti.

A cui facevo seguito iniziando col racconto di una società delle macchine che spediva nello spazio una massa di materia organica, nella fattispecie di spore, alla ricerca di ambienti favorevoli dove far attecchire la forma di vita che avrebbe costruito altre macchine con lo scopo di continuare la specie intelligente (delle macchine).

Anche noi facemmo qualcosa del genere nel 1977 quando inviammo nello Spazio la sonda spaziale Yoyager:

Obiettivo principale della missione era il sorvolo dei due pianeti giganti Giove e Saturno, e in particolare del satellite Titano, per studiarne i campi magnetici, gli anelli e fotografarne i rispettivi satelliti. Dopo il sorvolo di Saturno nel 1980 la missione della sonda è stata estesa proseguendo così a raccogliere dati sulle regioni esterne del sistema solare. Nell'agosto del 2012 la Voyager 1 ha oltrepassato l'eliopausa diventando il primo oggetto costruito dall'uomo ad uscire nello spazio interstellare.

A bordo c’erano alcuni apparecchi per fotografare o rilevare vento magnetico e altre cose, un computer (ricordo che allora il più avanzato a disposizione del pubblico era il Commodore nonché un disco d’oro su cui erano registrate alcune coordinate che parlavano della Terra e il sistema solare.

 Al 9 novembre 2020, la sonda sta operando e comunicando dati da 43 anni e 2 mesi e si trova alla distanza di oltre 151 UA (22 miliardi e 590 milioni di km) dal Sole,[1] facendone l'oggetto artificiale più lontano dalla Terra (Wikipedia)


 

Ora, immagina invece di inviare ADESSO la medesima sonda, con un computer di questa generazione dotato di un Windows 30 (ci dev’essere da qualche parte), apparecchi semoventi per esplorare un eventuale pianeta, un sacchetto di granaglie, materia mono cellulare, una stampante 3D ed altri congegni di cui siamo a conoscenza, altri che conoscono solamente i militari. Nell’anno 38.000 d.C. approderebbe su di un pianeta di un sistema solare contiguo al nostro e si preparerebbe a colonizzarlo. Per prima cosa sarebbe programmato per costruire un paio di computer semoventi completi di Windows con la capacità di vagare per l’ambiente raccogliendo informazioni utili alla colonizza-zione da parte di altri computer semoventi dotati di intelligenza artificiale. Quando due di essi si incontrano, si scambiano le nozioni e se ritengono la casualità favorevole scaricano le migliori funzioni del proprio Windows con le migliori funzioni dell’altro ottenendo un nuovo individuo con il meglio del nuovo sistema, capace a sua volta di riprodursi. Tutti questi computer semoventi hanno un sistema di trasmissione dei dati convogliati tutti in un database centrale in grado di trasmettere ininterrottamente i dati verso la terra. Il segnale è piuttosto veloce e impiega solamente un paio d’anni per arrivare ma a Cape Canaveral sono stati collocati alcuni monitor dedicati che ricevono e trasmettono il segnale video, in ritardo di un paio d’anni ma non avendo soluzione di continuità nessuno ci fa caso, nemmeno il robot che controlla, che poi saresti tu.

Certo che sei morto, ci mancherebbe, ma la tecnologia di allora ti mise un chip nel cervello proprio prima dell’ estinzione della specie e ad ogni individuo che moriva gli toglievano la memoria e con una chiavetta USB la caricavano su una di queste macchinette dentro la quale c’era la mente di un umano, e in questo robottino ci sei  tu con tutto il tuo sentire che gli fai da anima, se così si può dire…

Non si può dire invece che tu stessi controllando. In realtà dentro i monitor scorrevano avvenimenti di un altro tempo in un altro luogo da altre entità e tu guardavi un poco come nello scorso secolo si guardavano le soap televisive tipo Dallas o Dinasty…

 Nemmeno in questo altrove che era (sarà) il pianeta colonizzato c’era bisogno di aiuto. Il database forniva tutte le risposte pratiche possibili e le macchine sul pianeta erano programmate con una specie di verifica dell’esattezza un poco frattale ed un poco quantistico. In pratica ad ogni risposta ricevuta la macchina la registrava come verità probabile, poco probabile o vera fino a prova contraria. Poi, se le cose continuavano senza intoppi, si passava ad altro. E le cose funzionarono per tutto il tempo, finché il sistema cadde in un loop che era costituito dalle domande senza risposta: “Chi siamo? Chi ci ha creato? Da dove veniamo? Qual è il nostro scopo?”

(continua)

 

 

 

Nessun commento:

Posta un commento