domenica 12 maggio 2019

PROPAGANDA NAZI-FASCISTA

PROPAGANDA
NAZI-
FASCISTA


la propaganda nazista

La propaganda nazista svolge un ruolo fondamentale per trasformare i tedeschi in un popolo aggressore, secondo i principi che abbiamo già esaminato con il lavoro di W. Trotter nel suo Istinti del gregge in pace e in guerra degenerando poi in dottrine allucinate che portarono all'invenzione della Razza (su suggerimento del Fascismo che influì anche su altri aspetti del Nazismo) ma al genocidio degli Ebrei, dei popoli Rom, degli omosessuali, storpi e altri indesiderabili.
Adolf Hitler e Joseph adottarono, per loro stessa ammissione,principi di propaganda e manipolazione delle masse ispirati dai lavori di Gustav Le Bon Psicologia delle Folle, 1931 (Hitler a cui lo aveva suggerito Mussolini che dichiarò essere il suo libro sul comodino) e Propaganda di Edward Bernays (Göbbels) con tutti i media allora disponibili, radio, stampa, cinema ma soprattutto con i manifesti murali, che hanno giocato un ruolo chiave nell'istigare distorsioni cognitive sociali nella popolazione tedesca con forme di polarizzazione, che spiegherò in seguito.

Questo documento dovrà servire come chiave per capire non solo le manipolazioni comportamentali dell'epoca, ma soprattutto vuole aiutare a identificare veri tipi di propaganda che dovessero sorgere nelle nuove e svariate forme, in qualsiasi mezzo dovessero apparire.

Analisi del Pregiudizio Cognitivo

Le distorsioni cognitive sono situazioni di deviazione del giudizio, di solito derivante da uno stimolo tipicamente atavico che agisce sulle masse e vengono attivati ​​da una varietà di r  spiegate da Le Bon, e le loro
origini si possono far risalire al comportamento mentale per far fronte a
nuove e impreviste situazioni davanti alle quali si prendono scorciatoie rapide di ragionamento che può essere facilmente manipolato per indurre ad alcune risposte condizionate nella popolazione bersaglio. 

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La propaganda è una forma di comunicazione che ha lo scopo di influenzare le opinioni e il comportamento della gente. Riguarda il controllo delle opinioni e degli atteggiamenti attraverso la manipolazione diretta di simboli sociali.
Durante il fascismo, un controllo totale è stato esercitato sull’informazione e sulla cultura. I messaggi si rivolgevano a tutte le categorie della società italiana ed erano diffusi senza sosta attraverso la radio, la stampa e il cinema.
Ma esistevano altri mezzi di comunicazione come le associazioni e l’educazione
scolastica.

La propaganda nazista svolge un ruolo fondamentale per trasformare i tedeschi in un popolo aggressore, secondo i principi che abbiamo già esaminato con il lavoro di W. Trotter nel suo Istinti del gregge in pace e in guerra degenerando poi in dottrine allucinate che portarono all'invenzione della Razza (su suggerimento del Fascismo che influì anche su altri aspetti del Nazismo) ma al genocidio degli Ebrei, dei popoli Rom, degli omosessuali, storpi e altri indesiderabili.

 
la propaganda fascista

La propaganda è una forma di comunicazione che ha lo scopo di influenzare le opinioni e il comportamento della gente. Riguarda il controllo delle opinioni e degli atteggiamenti attraverso la manipolazione diretta di simboli sociali.
Durante il fascismo, un controllo totale è stato esercitato sull’informazione e sulla cultura. I messaggi si rivolgevano a tutte le categorie della società italiana ed erano diffusi senza sosta attraverso la radio, la stampa e il cinema.
Ma esistevano altri mezzi di comunicazione come le associazioni e l’educazione
scolastica.

L’efficienza nei metodi di propaganda e controllo dell’informazione sono gli aspetti tipici della dittatura fascista. La propaganda che era adattata alle caratteristiche della società è stata l’arma vincente di questo movimento.





La marcia su Roma
Nella primavera del 1922, mentre la guida del paese era affidata al debole governo di Facta, il
fascismo riprese l’offensiva militare per estendere il suo predominio su altre zone del paese e
moltiplicò gli attacchi contro le sinistre e il Partito popolare, sfidando apertamente lo Stato
liberale con mobilitazioni di piazza e occupazioni di città. L’idea di una ‘marcia su Roma’ maturò
dopo il fallimento dello ‘sciopero legalitario’, proclamato dall’Alleanza del lavoro per protestare
contro il fascismo e contro la debolezza manifestata dal governo nei suoi confronti. Il PNF reagì
con una violenta rappresaglia, distruggendo quel che rimaneva delle organizzazioni operaie.
Sottovalutando il fenomeno, la classe dirigente, il mondo economico, le istituzioni tradizionali
ritennero necessario, per risolvere il problema del fascismo, coinvolgere il PNF nelle
responsabilità di governo, inserendolo in una coalizione presieduta da un esponente della
vecchia classe dirigente.
Alla vigilia della marcia su Roma il duce
proclamò che il fascismo rispettava la
monarchia e l’esercito, riconosceva il valore
della religione cattolica, intendeva attuare
una politica liberista favorevole al capitale
privato e restaurare l’ordine e la disciplina nel
paese.






A partire dagli anni venti, si è creato un programma per occupare il tempo libero dei lavoratori :
Aprile 1925.È la nascista dell’Opera Nazionale Dopolavoro (OND) creato per formare dei comitati provinciali che favorissero attivà ricreative.
In seguito, tra 1927 e 1939, è diventato un movimento nazionale che si
occupava dell’organizzazione del tempo libero della gente di ogni età e di ogni ceto sociale. Le attività che si esercitavano erano divise secondo un programma uniforme per tutta la nazione, che era come partecipare ai sevizi sociali. C’erano tre settori principali :
*L’istruzione alla cultura fascista e la formazione professionale.
*L’educazione fisica con la pratica di tutti gli sport e il turismo.
*L’educazione artistica con la musica, il cinema, la radio.



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