venerdì 17 gennaio 2020

Intellettuali


A che servono gli Intellettuali oggi?

Non c’è alcuna provocazione in questa domanda, ma solo un tassello per capire in che modo si collocano i nuovi barbari in questa società.
Cominciamo, come sempre dal McLuhan: la velocità elettrica e di conseguenza il computer e Internet, hanno fatto scomparire l’autorità scolastica (nel senso di docente-emittente allievo-ricevente) così come stanno dissolvendosi le sovranità nazionali. Gli antichi schemi di espansione meccanica dal centro alla periferia hanno perso in parte la loro potenza. Alla rete ferroviaria si è sostituita la rete elettrica e ai gangli che attorno alle stazioni coagulavano nuovi centri di distribuzione delle merci, si sono sovrapposti “server” che distribuiscono pacchetti d’informazione in modo che ognuno sia il centro del proprio universo.

Questo capovolgimento era già presente nei congegni elettrici, come l’aspirapolvere o la lavatrice messi sul mercato affinché il lavoro della servitù venisse fatto da ciascuno di noi. Ed ognuno (compresa la servitù), liberata da questi lavori divenisse un consumatore di congegni “che facevano risparmiare tempo”. Ma questo concetto non è esatto. Agli albori della civiltà l’uomo dedicandosi all’agricoltura, si alzava col levarsi del sole e lavorava un giorno intero e si ritirava al tramonto con la consapevolezza di poter mantenere la sua famiglia. Oggi, dopo secoli di civilizzazione, e di macchine-protesi per diminuire la fatica e accorciare i tempi di produzione, l’uomo moderno si alza sempre all’alba e torna a casa al tramonto. Sembrerebbe non averci guadagnato nulla e invece, ha risparmiato tempo PER POTERSI DEDICARE AD ALTRO (compresi altri lavori).

Il procedimento meccanico di dividere ogni processo però, ultimamente si è capovolto trasformandosi in un campo di processi unificati con l’organico intrecciarsi di tutte le funzioni che fanno parte del complesso.
In questo processo le stesse merci assumono la funzione di comunicazione: non ci sono più per esempio, solamente consumatori di Cocacola, ma negozi Cocacola che vendono le merci più disparate griffate col marchio che vuole rappresentare un modo di vivere che accomuna in un gruppo virtuale TUTTI coloro che consumando Cocacola vi si riconoscono.

E siamo arrivati agli intellettuali.
Nel suo saggio: il tradimento dei chierici  di Julien Benda (chissà se riuscite a trovarlo ancora in libreria) non solo l’autore chiarisce in che modo l’intellettuale tiene in mano le redini di ogni società, ma sottolinea come per esempio gli intellettuali relegati all’opposizione ai tempi di Voltaire, siano poi stati via via cooptati dal potere che li ha usati fino ai nostri giorni.
Ma l’analisi potrebbe andare ancora più indietro, alle Diarchie, cioè al potere diviso tra il Re e il Sacerdote dove quest’ultimo deteneva il sapere di tutta la scienza disponibile e della cosmogonia (ad uso del popolo) che faceva scrivere sulle pietre del Tempio dove la parola divina poteva essere letta con l’aiuto dei sacerdoti, esempio di scrittura che sfidava il tempo da contrapporsi a quella su papiro che grazie alle strade dell’Impero Romano contraevano lo spazio e acceleravano lo spostamento delle merci e della comunicazione. Ai greci che venivano catturati dai romani e che sapevano leggere, veniva loro risparmiata la vita e in segno distintivo veniva loro imposto un orecchino (in greco: skulikki) di conseguenza l’edificio dove vivevano e studiavano si chiamava Skolìa, da cui deriva scuola e scolari. Furono questi schiavi greci i primi intellettuali che a servizio dei loro padroni, li “civilizzarono” intellettualmente capovolgendo di fatto il dominio, fino ad inoculare il concetto che distrusse l’Impero Romano: il Cristianesimo…

Lo stesso fenomeno si trova nel Quarto Secolo dell’Era Cristiana quando i Germani al servizio dei Romani cominciarono ad andare fieri dei loro nomi e dei loro usi tribali fino a farne sfoggio. Anche qui si potrebbe osservare come un ulteriore capovolgimento si ebbe quando alla Corte id Luigi XIV fiorissero manifestazioni piene di pastori e pastorelle fatte di crini e macranè…
Allo stesso modo gli Americani, affermarono la loro identità riempiendo i loro musei dei fanali delle loro carrozze, bottiglie di birra perse nella Valle della Morte (ne ho vista una) coperte patch-work dei primi pionieri e chiodi delle miniere d’oro.
Chi non ricorda Black Power e quei due atleti di colore che con il pugno alzato rivendicavano la loro identità afro-americana?

Bene, ma cosa sta succedendo oggi?
Qui mi avventuro in considerazioni soggettive, osservazioni che hanno solo l’apporto della mia esperienza: gli intellettuali (quelli veri) se ne vanno dal potere e tornano nelle periferie. La cosiddetta Sinistra italiana, che aveva rivendicato nel Dopoguerra la matrice intellettuale di TUTTI gli italiani ha visto esaurire la funzione formativa dei Grandi Vecchi ed è stata tradita dalla nuova generazione che ne aveva perso la matrice. La Destra arrivata al potere ha scoperto un entroterra esiguo che ha tentato di riempire con nuovi Miti e personaggi di lieve spessore.
Questo deserto delle anime è stato via via occupato dal Web dove l’intellighenzia  si è frantumata in mille rivoli, migliaia di microcosmi, di Forum, di luoghi virtuali di discussione da cui oggi attingono le vecchie strutture dell’informazione, spacciandole per proprie.

(continua)



La Stampa: SCIENZE TECNOLOGIE    (20/3/2009)
Perde un dito, al suo posto una chiavetta usb
Dopo aver perso un dito in un incidente motociclistico, un programmatore finlandese ha deciso di sostituire la falange mancante, con una chiavetta Usb.
La protesi non è comunque fissa, si può staccare e utilizzare come se fosse una normale chiavetta Usb.

 

 

Non sottovalutate questa notizia: dopo l’auricolare per il cellulare, gli occhiali con il monitor incorporato, questo dito USB è il proseguimento dell’Homo Cyber con parti elettromeccaniche e bioniche che abbiamo visto al cinema.
E i barbari avanzano…
Da notare che il servizio apparso sulla Stampa di Torino era integralmente preso da Flikr images on line. Altro capovolgimento dell’informazione dalla periferia (che la segnala) al centro (che la diffonde).

SCIENZE TECNOLOGIE    (25/2/2009)
Arriva La Stampa in formato «ebook»
Comincia il collaudo pubblico de La Stampa in versione digitale «e-ink». Mandateci nel blog le vostre osservazioni per migliorare il servizio, che verrà lanciato ufficialmente il 14 maggio alla Fiera del Libro di Torino.


http://aldoelestorietese.dilucide.com

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