venerdì 17 gennaio 2020

MURI


MURI E MURAGLIE

Non so che fine hanno fatto gli abitanti di via anelli a Padova, quelli che hanno eretto un muro per circoscrivere un nucleo di persone provenienti da paesi extra comunitari. Le cronache non ne hanno più parlato, come su tutto si fosse compiuto. Certamente non sarà cresciuto il loro senso di sicurezza, e nemmeno diminuita la loro ansia. Certamente sono convinti di aver tracciato un confine tra loro - il mondo giusto e non inquinato - dai barbari.
Eppure basterebbe leggere la Storia, da Gerico al Vallo d’Adriano, alla Linea Maginot, al Muro di Berlino e quest’ultimo eretto da Israele per capire che i muri, le muraglie non sono mai serviti a nulla, se non a tentare di tracciare questa linea di demarcazione tra i noi e i loro e separare due mondi. Inutilmente.

Poi ci sono i muri ideologici erano le Arti, le congreghe, le camarille, le logge, gli albi professionali, i gruppi massonici, oggi sono il colore della pelle, il taglio dei capelli, e tutto ciò che alla vista suona diverso in greco Xeno, che fa paura, in greco phobos. Da qui: xenofobo.

Ma ripassiamo per un attimo quello che abbiamo visto fino ad ora.
Abbiamo detto che ad un certo punto, a causa probabilmente di una innovazione tecnologica ( i primi barbari scesero cavalcando con morso e staffe) entrano nelle sacre cattedrali dove gesti antichi hanno cristallizzato nel tempo la nostra cultura facendocela apparire inamovibile, e senza nessun rispetto per la sacralità dei gesti dovuti, scompigliano tutto dando scandalo.

Successe dopo la caduta dell’impero romano, che orde di barbari entrassero nelle cattedrali e violentassero suore su altari dopo averne cosparso il marmo con le ostie consacrate. Successe pero’ che alcuni invece si soffermarono a rimirarne le bellezze per tentare poi di riprodurle nei loro paesi, con scarsi risultati, a prima vista, perché le altissime pareti che erigevano erano troppo sottili e fatte coi mattoni invece che con le pietre massicce. Ma i barbari inventarono il gotico e allora cambiarono tutto il concetto di architettura.
Mi spiego?

Vi ricordate? Avevamo parlato dei viticultori, questi antichi eredi di ducati o contee che se ne stanno appollaiati nelle ville sulle cime delle loro colline piene di vitigni, antichi come loro, che fanno vini che vengono catalogati da maestri con voli pindarici di descrizioni che non capisce nessuno, producendo prodotti quasi inaccessibili…
Ecco, un giorno arrivano i soldati americani e se ne tornano in America con qualche tralcio di vite, e approfittando di una novità tecnologica che è l’aria condizionata, scoprono che la vite germoglia in qualsiasi punto e che il trucco sta nel tenere la temperatura costante in cantina per la fermentazione del mosto.

Capita così che se passate per Napa Valley in California, e vi fermate a sorseggiare il loro vino, scoprirete che laddove dalle nostre parti il vitigno era sostenuto da legni particolari, legato con vegetali specifici, e nei solchi del terreno il contadino ci faceva crescere piante speciali per aromatizzare, qui in mezzo al deserto con vitigni tenuti insieme col filo di ferro, botti nuovissime, bolliture e altre scandalose manovre, fanno un vino che non avrà i quarti di nobiltà di quelli europei, ma ne vendono molto ma molto di piu’, ed è buono!

Sto divagando.
In realtà in questa conversazione volevo toccare il tema della comunicazione ( e ti pareva!) perché i muri che erano stati eretti per oltre un secolo, con il giornale che a mosaico metteva in una pagina tutto l’estratto del mondo che ci immaginiamo, mentre giornalisti iscritti ad un albo (fascista) erano gli unici depositari di una tecnica che permetteva loro di discernere il grano dall’oglio e di propinarci la loro Verità rivelata quotidiana, una innovazione tecnologica – INTERNET – li ha rasi al suolo.

Il Mc Luhan diceva che leggere il giornale la mattina era come immergerci in un bagno di schiuma caldo delle nostre proprie convinzioni. Ed era così, perché ognuno comprava il giornale che RIAFFORZASSE le opinioni che già aveva del mondo, della politica, del sistema ecc. anche se i giornalisti in fondo avevano ampiamente dimostrato di essere ben lontani dai cavalieri duri e puri dell’informazione ma che piuttosto erano loro ad inquinare le notizie frammentandole con le loro opinioni che la maggior parte delle volte erano eterodirette dal direttore o dall’editore.

Oggi però molte persone non comprano UN giornale, ma con lo stesso prezzo possono leggere TUTTI i quotidiani che vogliono, non solo, ma possono interagire col giornale non solo correggendo notizie apparentemente oscure o frammentarie, ma fornendo agli stessi giornalisti link per andare a quel paese ad aggiornarsi ( si intende un paese estero dove di solito l’informazione è meno pecorona).

Il giornale non ci perde, rimanendo on line perché alla minor credibilità e di conseguenza a minori copie vendute, il profitto dell’azienda prospera attraverso i gadget che il giornale fa vendere.
Per ora.

Ma tutto è in movimento, e coloro che manipolano la comunicazione non sono contenti che una elite di nuovi e giovani intellettuali (è una nuova elite intellettuale, formata dal nuovo media, elite solo per ora, perché si espande in modo esponenziale) possa dissentire in modo virtuale perché si affacciano già nel Web nuovi personaggi (Beppe Grillo, Di Pietro, Barak Obama) in grado di far emergere il consenso dagli impalpabili vicoli virtuali e riversarlo nelle piazze.
Da qui una lotta, sottile e sotterranea che ci vede impegnati…
(segue)



da Beppe Grillo:
Il senatore D'Alia dell'UDC vuole oscurare la Rete. Ha proposto un emendamento, approvato in Senato, a un disegno di legge di Brunetta che obbligherà i provider a oscurare siti, blog o social media come YouTube e Facebook su richiesta del ministero degli Interni per reati di opinione, ad esempio un filmato o un gruppo che invitano a non osservare una legge considerata ingiusta. Senza nessuna sentenza della magistratura. Questo, oggi, avviene solo in Cina. In una dittatura. I cinesi hanno eretto contro l'informazione di Internet un "Golden Wall", si sono ispirati alla Muraglia Cinese. D'Alia vuole costruire un "Merda Wall", si è ispirato allo psiconano.
Il vero concorrente di Mediaset è YouTube. Mediaset non la comprerei neppure se me la regalassero. La pubblicità sta abbandonando la televisione e l'informazione si fa in Rete. Mettere Internet sotto il controllo del potere esecutivo vuol dire chiuderla di fatto e tappare la bocca ai cittadini liberi.

Inviate le vostre foto con la scritta: "FREE BLOGGER":
Invia una mail a
freeblogger@beppegrillo.it con:
- Oggetto: il tuo nome
- Testo: indirizzo del tuo blog
- Allegato: la tua foto con un cartello "Free Blogger"
Le foto appariranno nella barra superiore del blog.

12 Febbraio 2009
Il "Merda Wall" di D'Alia contro Internet
VEDI IL VIDEO SU: www.beppegrillo.it

Testo:
Dall'intervista di Alessandro Gilioli al sen. D'Alia pubblicata su "L'Espresso"
A.  Gilioli: Io volevo parlare di questo emendamento: innanzitutto, spieghi lo scopo e l'utilità.

D'Alia: L'emendamento introduce l'articolo 50 bis al pacchetto sicurezza, che consente al ministro dell'interno, su comunicazione dell'autorità giudiziaria che procede per delitti di istigazione a delinquere o apologia di reato, attribuisce al ministero dell'interno il potere di disporre che i fornitori di connettività alla rete internet utilizzino gli strumenti di filtraggio nei confronti di quei siti o social network che contenessero, diciamo, dichiarazioni e quant'altro connesse a queste ipotesi di reato.
Cioè, è una norma che serve a cominciare a intervenire nella regolamentazione di internet e questo nasce sostanzialmente dalle vicende che hanno riguardato Facebook, della comparsa su quel social network di gruppi inneggianti a Riina, Provenzano, alle Brigate Rosse eccetera.
E poiché non vi è alcuno strumento, nell'ordinamento, che consenta un intervento immediato qualora ovviamente si ravvisi un'ipotesi di reato, cioè qualora la magistratura stia indagando, il ministro dell'interno interviene con uno strumento di natura squisitamente cautelare che serve ad evitare che vi sia una moltiplicazione di questi siti o di queste manifestazioni illecite sulla rete.
Ovviamente, tutto questo avviene con la possibilità del ricorso all'autorità giudiziaria da parte degli interessati, e comunque attraverso una procedura di natura contraddittoria anche con i gestori dei siti a cui viene notificata una diffida ad oscurare o cancellare quelle parti che sono in contrasto con le posizioni citate.

A. Gilioli: Però, senatore, mi permetta di interromperla. La contestazione che viene fatta è proprio questa: io ho letto bene il suo emendamento, non si parla di cancellare le parti ma di oscurare il sito. Allora si dice: se c'è un gruppo su facebook che incita a Provenzano piuttosto che altre cose, gli effetti del suo emendamento non sarebbero cancellare quella pagina ma oscurare l'intero sito.

D'Alia: Ma mi scusi: se il gestore del sito non si fa carico di cancellare questi soggetti dal sito, è giusto che il sito venga oscurato. Il ministero diffida il gestore, il gestore poi ha due possibilità: o ottemperare e quindi cancellare dal sito i gruppi oppure non ottemperare. Se non ottempera si rende complice di chi inneggia a Provenzano e Riina quindi è giusto che venga oscurato.

A. Gilioli: All'interno di YouTube, per esempio, ci sono diversi video che potrebbero ricadere, forse, all'interno della tipologia da lei enunciata. Se YouTube non cancella quei video viene oscurato l'intero YouTube?

D'Alia: Secondo me si, certo.

CUT

La censura cinese:


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