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Anche nel nostro corpo una
nuova tecnologia, un nuovo media, una nuova invenzione, costringe i
nostri sensi ad assumere posizioni di resistenza o di rifiuto per
conservare precedenti equilibri. Con il telegrafo, per esempio, per
la prima volta nella storia dell'umanità il messaggio arrivava prima
del messaggero e questo inizialmente non parve modificare equilibri
precedenti. Infatti la prima linea telegrafica tra Baltimora e
Washington apparentemente serviva solo per far arrivare in orario i
treni. Il campo elettrico però, che è l'estensione del nostro
sistema nervoso centrale, favorì la contemporaneità della domanda
con la risposta e annullando il tempo e lo spazio, fece in modo che
il telegrafo non solo comunicasse l'arrivo del treno che era passato
dalla stazione precedente in orario, ma ricevesse come risposta
immediata le condizioni climatiche della stazione ricevente che con
tutte le altre stazioni formò una rete di informazioni che dettero
vita alle previsioni del tempo che i giornali pubblicarono per
incrementare la tiratura che era l'indice utile per le tariffe degli
inserzionisti pubblicitari. Col telegrafo si potevano giocare partite
a scacchi, organizzare lotterie, o veicolare notizie e questo cambiò
non solo il linguaggio dei quotidiani ma tutta la percezione di una
realtà riferita che formava le ondate di approvazione o di sdegno
che cominciammo a conoscere come “opinione pubblica”.
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