Uno degli argomenti più
controversi di tutto il pensiero del McLuhan è la classificazione
dei media come caldi o freddi a seconda della partecipazione o del
coinvolgimento del fruitore. E’ persino successo che eminenti
professori abbiano scritto di aver notato che persino l’autore nel
definire i mezzi caldi o freddi sia caduto in contraddizione.
Nulla di tutto questo.
In realtà l’analisi dei
mezzi di comunicazione di massa può essere effettuata osservando i
fenomeni tutti nel loro insieme. E’ come una colata lavica che si
muove e cambia continuamente il proprio stato fisico, così alcuni
media sono caldi se paragonati con certi fenomeni e freddi con altri.
Possono iniziare come freddi per divenire caldi e viceversa o
addirittura possono saturarsi fino a capovolgere la propria funzione.
Come linea di principio
possiamo definire caldo un medium che estende un unico senso fino ad
uno stadio in cui si è abbondantemente colmi di dati, e freddo un
medium a bassa definizione, che cioè contiene una limitata quantità
di informazioni e che necessita dell’apporto del fruitore per
completare la sua funzione. Sono caldi la radio e il cinema e freddi
il telefono o la televisione.
Anche qui però occorre
distinguere per esempio tra cinema o televisione a colori o in bianco
e nero per definirne la quantità di “calore” contenuto. In linea
di principio potremmo affermare che la forma calda esclude mentre la
forma fredda include.
In generale comunque
diciamo che i media caldi non lasciano molto spazio che il fruitore
debba completare mentre viceversa i freddi richiedono un notevole
sforzo di partecipazione. Salta all’occhio che il telefono sia un
medium freddo perché senza l’apporto della voce umana, non
assolverebbe appieno la sua funzione. Altrettanto ovvio è la natura
calda della televisione che isolando un solo senso favorisce quello
stato pre-ipnotico tanto caro ai pubblicitari che si inseriscono con
i loro messaggi per spingerci ai consumi.
Applicando alla società
gli stessi principi che abbiamo usato per i media, potremmo dire che
le nazioni arretrate sono fredde e quelle tecnologicamente più
avanzate, calde. Nella nostra stessa società avanzata potremmo
definire la persona che vive in città, calda e il contadino, freddo.
Potremmo definire calda l’epoca meccanica e fredda l’era
televisiva.
Il Valzer caldo e il Twist
freddo, Nel periodo di massima intensità di media caldi come la
radio e il cinema, il Jazz era hot per divenire Cool jazz con il
raffreddarsi dell’impatto di questi media che si stavano lentamente
raffreddando.
A Mosca negli anni
sessanta si verificarono le prime contaminazioni musicali con
l’occidente. Ebbene, il Charleston era tollerato mentre una danza
involuta come il Twist era stata proibita.
Lewis Mumford nel suo “Le
città nella storia” definisce fredde le città strutturate
casualmente e calde quelle intensamente riempite come Atene, per
esempio, dove riuscivano a sopravvivere in una nuova e più
importante dimensione, le attività democratiche e sociali del
villaggio.
Nell’estate del 1962,
dopo la crisi dei missili a Cuba, Stati Uniti ed Unione Sovietica
decisero di instaurare una linea di emergenza per scongiurare il
pericolo di una guerra accidentale. L’idea era semplice: al di là
di ogni contrasto ideologico, i due presidenti in carica avrebbero
comunicato direttamente tra di loro prima di prendere qualsiasi
decisione sul lancio dei missili atomici. L’idea era intelligente
ma le trattative durarono quasi un anno perché gli americani
volevano installare una linea diretta con telescrivente, mentre i
russi volevano un telefono. Andò a finire che per superare la crisi
decisero di adottare tutte e due le tecnologie ma la distanza tra i
due mondi rimase, e rimasero anche le incomprensioni che ancora oggi
dividono società auditive da quelle prettamente visive.
Sono visive quelle società
che dopo l’invenzione della stampa a caratteri mobili si sono
evolute frammentando le funzioni proprio come sono frammentati i
caratteri tipografici che in sè non rappresentano che un suono ma
che nell’insieme logico-sequenziale danno vita ad uno scritto, e a
un prodotto (il libro) uniforme nella fattura e nel prezzo. Dalla
stampa tipografica fu relativamente semplice passare alla catena di
montaggio e alla moderna società che ha privilegiato l’occhio e le
funzioni del leggere.
Rimangono auditive quelle
società che invece hanno privilegiato l’orecchio, il tribale, i
suoni che vanno e vengono in ogni direzione.
L’occhio accoglie,
mentre l’orecchio è esclusivo, discriminante, subdolo.
Semplice quindi
comprendere come gli americani si scandalizzassero dei microfoni
posti dagli agenti sovietici per spiare nelle ambasciate nemiche
(l’orecchio), mentre li lasciava indifferenti lo scandalo suscitato
dai loro aerei spia che fotografa(va)no il territorio nemico
(l’occhio).
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