Così come il telegrafo
aveva modificato le notizie dei giornali, la radio ne modificò pure
la forma e il contenuto. La stessa radio di cui abbiamo già parlato,
elemento scatenante di riminiscenze tribali nell’Europa
continentale, ibridata con il grammofono divenne per l’Inghilterra
e l’America quella che è ancora oggi: un mix di musica e notizie.
Sempre con il telegrafo cominciarono a raccogliersi pure le prime
notizie meteorologiche che vennero diffuse dalla radio con notevole
successo, mentre la radio influenzò il cinema muto, dimostrando che
non solo i nuovi media vengono avanti a due per volta, uno come
contenente l’altro come contenuto, ma che l’ibridazione con altre
tecnologie o altri media, scatena nuovi processi creativi.
Forse questo è il momento
di parlare della radio quale evoluzione del telegrafo che è
un’evoluzione del messaggio (infatti per la prima volta il
messaggio arriva prima del messaggero) che a sua volta è
l’estensione della strada e della carta. Il cinema invece è il
movimento della fotografia, con la sua tridimensionalità e la
descrizione amplificata dei minimi dettagli. La televisione invece è
bidimensionale, ha cioè solo pochi tratti essenziali, e deriva dalle
strip giornaliere dei quotidiani americani, e dai cartoni animati da
cui ha preso l’essenzialità dei dettagli che devono essere
completati dal fruitore.
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