I fumetti vengono da
lontano. Con la loro forza iconografica e tattile hanno accompagnato
le società dei primordi dai graffiti ai geroglifici. Sono la
manifestazione di arte popolare che iniziò con le rappresentazioni
mitologiche nelle grotte fino alle danze dionisiache e al teatro.
Qui però analizziamo il
fumetto moderno, nato come striscia sui quotidiani americani che in
seguito si staccò per diventare album con le storie dei diversi
eroi.
Con le sue poche linee di
definizione esso ha rappresentato l'espressione ideale consumata
dagli adolescenti e gli anziani lettori dei quotidiani non capirono
l'esotico narrare di questa “nuova” forma espressiva, non capendo
d'altra parte che pure il disporsi a mosaico delle notizie dei
quotidiani era di fatto pazzesco quanto una mostra di quadri
surrealisti. In Italia, più che le strisce furono le vignette
satiriche ad accompagnare le notizie, fino a staccarsi dai quotidiani
e diventare rivistine di contro-informazione che ebbero rapido ed
effimero successo. Furono le sit-com televisive a soffocare
lentamente i fumetti. Esse hanno pochissima definizione, dialoghi
stringati, e situazioni statiche, come i fumetti ma più “caldi”
nel senso che occorre ancor meno partecipazione del pubblico (aiutato
persino dalle risate registrate nei punti dove gli autori pensano di
far ridere). Il fumetto, sfrattato persino dagli inserti dei
quotidiani rivive una fase di piccolo splendore sul Web, dove però è
fruito gratuitamente. In questo modo i vignettisti, che non hanno
fonte di sostentamento tentano di aggregarsi per diminuire i costi,
per poi passare alla carta stampata. Ma è una corsa all'indietro,
perché il fumetto è fuggito dalla carta stampata e solo un nuovo
mezzo di comunicazione di massa potrebbe farcelo ritornare.
Solitamente un nuovo mezzo
tecnologico nasce fagocitando il mezzo precedente. Se osservate le
prime automobili noterete che esse non sono altro che carri a cui
sono stati tolti i cavalli. Succede nei mezzi di comunicazione di
massa che il nuovo mezzo che arriva grazie ad una innovazione
tecnologica, fagocita il mezzo di comunicazione da cui deriva ma ne
libera quello immediatamente prima. Per fare un esempio, la
televisione soffocò il cinema ma fece tornare in auge il teatro,
così come il cinema aveva soffocato il teatro rivalutando il
romanzo. Succede ora che il fumetto, soffocato dalla televisione,
trovi nuova linfa nel cinematografo che grazie al computer e ai suoi
mirabolanti effetti speciali, riprende le storie dei super eroi e li
ripropone nelle sale cinematografiche. Questa è la via di fuga del
fumetto e non il ritorno alla carta stampata da cui è fuggito e dove
non ritornerà più, a meno di una innovazione tecnologica che
soffochi il cinema così come si fruisce nella forma attuale,
rendendo piacevole il ritorno alle riviste patinate...
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