martedì 8 aprile 2014

LA GUERRA

Analizziamo uno dei principali mezzi di comunicazione di massa secondo il McLuhan:

LA GUERRA
E' il mezzo di comunicazione di massa più efficace sia per la coesione interna perché mostra alla società un nemico esterno nascondendo le proprie pecche, sia esterna permettendo l'espansione di nuovi territori e nuovi mercati. Una falsa percezione collettiva ci ha fatto credere che la guerra fredda svoltasi nella seconda metà del Novecento abbia di fatto paralizzato i due blocchi egemoni, quello Russo che propagandava l'ideologia della eguaglianza mentre il blocco americano insisteva su quella della libertà e che la paura della bomba atomica avesse di fatto alzato tanto il costo umano di un'eventuale guerra da aver scatenato la pace. Essendo invece la guerra un espediente con cui una società tecnologicamente avanzata ne aggredisce una a sviluppo minore, ne consegue che le due super-potenze a parità di tecnologia atomica adottassero tra di loro una guerra dei nervi e dei proclami mentre vendevano armi al resto del mondo e mandassero truppe sedicenti di pace ad occupare territori, aprire mercati, contribuire alla ricostruzione, sottrarre materie prime e quando si ritiravano lasciavano sul terreno armi diventate obsolete facendosele pagare e rifornendo i propri arsenali di nuove armi e nuove tecnologie.

La famosa battaglia di Waterloo vide schierati i due eserciti in aperta campagna e vi furono 60.000 morti tra i militari e non vengono registrate perdite tra la popolazione civile. Durante la prima guerra mondiale la percentuale dei morti nell'esercito fu del 95% nei confronti della popolazione inerme mentre nella seconda la percentuale era scesa al 40%. Durante la guerra del Vietnam la percentuale di militari morti nei confronti della popolazione civile fu del 15%, la prima volta contro Saddam fu dell1% contro Belgrado vi furono 30.000 morti tra i civili contro tre americani uccisi e i dati della guerra in Iraq e Afghanistan sono sotto gli occhi di tutti: un milione e più morti civili contro un centinaio dell'esercito occupante.

Gli stati maggiori sono sempre splendidamente preparati a combattere la guerra scorsa, ma tutto cambia così repentinamente che non è raro metterli in imbarazzo con nuove tecniche di guerra guerreggiata messe in atto dai popoli a tecnologia inferiore. Successe in Vietnam dove l'esercito americano in forze massicce, cioè lente venne messo in scacco dalla guerriglia della jungla. Successe all'elefantiaco esercito russo in Cecenia, succede ora sul terreno dell'Iraq e Afghanistan dove i combattenti hanno addirittura abbandonato la guerriglia per andarsi a far esplodere in mezzo ai nemici.
In comunità altamente alfabetiche con un tasso di democrazia evoluta, anche le ridottissime perdite umane che la tecnologia permette di ottenere, impressionano l'opinione pubblica che esprime il proprio dissenso sui mezzi di comunicazione di massa che sono poi quelli che muovono i meccanismi per le elezioni (Bush proibì di mostrare le bare che rientravano in patria, fu solo l'avvento dei telefonini e di internet che diffuse le immagini proibite). Ecco che la guerra ideale del futuro, secondo questi generali, dovrebbe essere quella che porta danni irreversibili alle popolazioni aggredite da parte di aerei droni, cioè senza piloti, soldati sostituiti da minicarri attrezzatissimi, elicotteri micidiali, il tutto comandato da satelliti azionati da specialisti in simulatori distanti migliaia di kilometri che agiscono su joystick come giocassero alla Playstation.
Per contro stiamo riversando su popoli auditivi e tribali tanta tecnologia che probabilmente verrà recepita in modo più completo di come l'abbiamo recepita noi che abbiamo dovuto lottare contro la nostra abitudine di cedere il nostro orecchio per privilegiare l'occhio. Le nostre società alfabete si smarriscono ogni volta che si scontrano con nuove strutture derivanti dall'informazione globale ed istantanea.
Popoli che non opporranno nessuna resistenza all'ideologia lanceranno i loro soldati poco alfabetizzati contro robot che avranno rinunciato alla mira per sparare con armi automatiche in “perimetri di fuoco” che faranno altissime percentuali di morti ma non ammazzeranno tutti. E i pochi che arriveranno vicino all'obiettivo lo annienteranno.
Esattamente il contrario di quanto successe all'Inghilterra che mandò i propri soldati poco alfabetizzati a sopprimere la rivolta in America e che affrontarono i coloni come sapevano: marciando inquadrati fino ad arrivare alla distanza utile per i loro fucili e poi sparare su varie linee di tiro. Gli altamente alfabetizzati coloni però avevano inventato la canna rigata e il mirino con l'alzo, e mirando, cioè privilegiando l'occhio, facevano danni alle linee nemiche prima che esse potessero arrivare a sparare.
Le guerre del futuro saranno guerre dell'occhio contro popoli dell'orecchio, e i risultati non sono prevedibili.

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