mercoledì 2 aprile 2014

La macchina per scrivere

La meccanizzazione, la catena di montaggio e la stampa a caratteri mobili da cui derivano, ottengono il loro risultato frammentando e segmentando l'azione in una serie di parti uniformi, mobili e ripetibili. E' come la tecnica della telefoto: un retino di millimetrici puntini dalle sfumature dal bianco al grigio al nero, viene analizzato da un pennello elettronico che li trasmette a distanza dove un altro pennello elettronico (in inglese scanning finger, a sottolineare il carattere tattile e onnicomprensivo di questa tecnologia) scrive puntini dalle diverse sfumature ognuno senza alcun senso. Solo un'osservazione a dovuta distanza permette all'occhio di riconoscere la fotografia che ora esiste in due prototipi. Questa frammentazione trasmessa a distanza tramite il telegrafo (oggi con i pixel del computer) ha fatto pensare erroneamente che l'elettricità servisse ad ampliare la comunicazione. In realtà solo l'hardware si amplia mentre il software, cioè noi stessi che interagiamo, si contrae. Perché nel campo creato, non solo si velocizza la comunicazione che diventa istantanea ma diventa pure multi-direzionale, dando la possibilità ad ogni fruitore di intervenire, partecipare, modificare il mezzo e il messaggio.
Non dovrebbe stupire la grande resistenza dei gruppi economici e di potere verso queste nuove forme di trasporto di informazioni. Ogni nuova tecnologia corrode i vecchi sistemi di trasporto di informazioni e merci fino a distruggerli, così come corrode e modifica fino a distruggerle anche le nostre convinzioni sociali.
In quegli anni Kierkegaard pubblicava: Il concetto dell'angoscia dove analizzava l' ansia che probabilmente derivava anche dalle nuove tecnologie. Con il telegrafo infatti era cominciata l'era dell'esteriorizzazione del proprio sistema nervoso centrale che via via si è amplificato con l'estensione delle proprie coscienze.



Nel Luglio del 1962 la Bell Telephone, grazie all'apporto della NASA mise in orbita il Telestar, primo satellite “trasponder” che con il suo migliaio di transistor riusciva a rimandare 1.200 canali telefonici o in alternativa un segnale televisivo. Operò solo qualche mese, poi a causa di inconvenienti tecnici - tra i quali l'orbita ellittica e non geostazionaria, e l'interferenza della fascia di Allen, dopo essere riuscito a trasmettere la fotografia della Statua della Libertà di New York e la Tour Eiffel tra la BBC e le emittenti americane - cessò di funzionare.
Il secondo Telestar divenne operativo il 15 agosto 1963 quando trasmise la prima notizia tra l'Europa e la CBS. A questo proposito il famoso John Crosby corrispondente da Parigi e Londra per l'Herald Tribune, scrisse un articolo tra il serio e il faceto in cui prendeva in giro questa grande macchina organizzativa che aveva messo in orbita tutto il necessario per trasmettere programmi televisivi, messaggi telefonici e tutto il resto fuorché un po' di buonsenso.
Era successo infatti che il 15 Agosto in Europa fossero quasi tutti in ferie e non avendo materiale di magazzino per ovvie ragioni, i responsabili europei cercarono tra i rari filmati arrivati in quel giorno come notizie e nella ricerca di qualcosa che facesse da comune denominatore per tutti i popoli della Terra, scelsero un filmato tra quelli che vengono dati in fondo ai telegiornali, tra le notizie “curiose” e mandarono in orbita una gara tra mangiatori di salsicce. Crosby notò l'incongruenza tra lo sforzo economico e organizzativo e si chiese se fossero soldi ben spesi, visto che venivano in onda notizie che potevano essere tranquillamente trasmesse a bordo di cammello senza che si fosse perduta l'essenza della notizia stessa.
Ancora una volta – non la prima, non certo l'ultima – veniva confuso il mezzo con il suo contenuto.


Quando nell'ultimo decennio dell'800 gli uffici furono invasi dalle prime ondate di dattilografe, le casalinghe vestirono meglio, aumentarono le vendite dei tagliasigari e sparirono le sputacchiere dagli uffici.
La macchina per scrivere non solo uniformò la scrittura ma ne cambiò pure la forma. Immaginate le parole vergate con la torsione del polso e messe su carta con la forma della vostra calligrafia, che vengono ibernate in una busta per arrivare a destino ed uscire rivitalizzate dal lettore che vi riconosce dalla forma della scrittura. Ora con la macchine per scrivere un ordine, una disposizione data per telefono e seguita da:”Mi mandi una nota” vede una segretaria che mette in buon ordine le parole che voi passeggiando dettate come se parlaste ai vostri interlocutori che ricevendo il messaggio lo riconosceranno solamente per l'intestazione o per una sigla iniziale. Non cambia solo la forma ma pure la sostanza, perché questo nuovo mezzo tecnologico ha avvicinato lo scrivere alla composizione tipografica di Gutemberg, comprimendo lo scrivere con il comporre e lo stampare. Infatti l'azione esplosiva dello scrivere a macchina portò i primi effetti proprio nell'ortografia e nella grammatica facendo impennare il commercio dei dizionari, degli schedari,delle carte carbone, dei fogli dal formato unificato, delle imprese di pulizie...

Gli uffici Costi Tempi e Metodi delle aziende si accorsero presto che la macchina per scrivere accelerò il dominio del movimento d'informazione e come conseguenza ogni azienda o struttura burocratica funziona senza alcun rapporto tra numero dei dipendenti e qualità del lavoro perché ogni azienda lavora per mantenere la propria struttura indipendentemente dal lavoro che c'è da fare. Secondo questo principio, per esempio, il personale degli uffici di una flotta, aumenta man mano che le navi diminuiscono, perché la struttura del lavoro umano sembra quasi indipendente dal lavoro da svolgere e la quantità del lavoro, delle relazioni, dell'intrigo in ufficio per fare carriera non hanno più senso in quanto l'era della guerra di posizione è finita ed essere promossi potrebbe voler dire essere rimossi per accedere un gradino più in alto, ad un livello di incompetenza. Andare avanti potrebbe significare togliersi di mezzo, meglio rimanere immobili e invisibili. Pure le donne che con la macchina per scrivere videro avverarsi il sogno di Nora Elmer (Casa di bambola di Ibsen) di sbattere la porta di casa per iniziare una vita più autentica e profonda, si sono trovate in una stanza degli echi della celebrità istantanea dove sono rimaste imprigionate.

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