Parlavamo della velocità
d’informazione. La scoperta del fuoco per coprire tutto il bacino
mediterraneo impiegò 15.000 anni. La polvere da sparo un centinaio.
La penicillina il tempo della seconda guerra mondiale e il vaccino
antipolio di Sabin un paio d’anni. La lettura del genoma avvenne in
pieno sviluppo d’internet dove la comunicazione va con
l’elettricità che compie sei volte il giro del mondo in un
secondo: impiegò un paio di giorni per collocarsi si monitor di
tutto il mondo scientifico e non.
Che gli uomini del
Paleolitico vivessero nelle caverne non è certo, anzi è assai poco
probabile. La grotta è un non-luogo senza luce e senza punti di
riferimento ed è più probabile che fosse considerato un posto
magico che potesse essere percorso solamente con la guida dello
sciamano. I ritrovamenti di ossa o suppellettili all’interno di
esse, probabilmente sono la testimonianza di rituali religiosi non di
popolazioni stanziali. Pure i graffiti che vi si trovano, visti oggi
perdono tutta la loro magia: entriamo in una grotta grazie a
manufatti o passerelle, l’ambiente è illuminato dalla luce
elettrica e quando ci troviamo davanti a questi disegni non ne
capiamo la forza magica che acquisivano al buio illuminato dalla
torcia dello stregone che con la sua fiamma tremula dava persino
l’impressione che gli animali rappresentati sulla parete si
muovessero. Quella era l’origine dei riti propiziatori della
caccia, e dei primordi di una religione naturalistica, con divinità
quali il cielo, la terra, il grande cervo, il mammuth…
Immaginate un uomo agli
albori della civiltà, con un linguaggio primitivo, senza strumenti
del comunicare, che osserva il sole che ogni giorno nasce ad Est e
tramonta ad Ovest e poi viene la notte. Ci vuole un soffio divino per
riuscire a distinguere, dare le definizioni, a catalogare e misurare
gli avvenimenti. È quello che fece lo sciamano andando nel luogo più
alto ed osservando giorno dopo giorno questo fenomeno per capirlo.
Per misurarlo. Per prima cosa pose delle pietre a mo’ di traguardo
visivo e notò che Est non è fisso. Il sole sorge un poco più
spostato giorno dopo giorno dall’Equinozio fino al Solstizio,
quando si ferma tre giorni e torna indietro. Fu la grande scoperta
dello sciamano: il tempo è circolare, non solo, ma si può perfino
misurare! E qui fece la seconda scoperta fondamentale: avrebbe potuto
trarre benefici inimmaginabili BLOCCANDO la conoscenza dentro un
recinto sacro istituendo misteri rivelati solo ad adepti che
facessero parte della stessa casta. O della sua discendenza.
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