mercoledì 19 marzo 2014

Che gli uomini del Paleolitico vivessero nelle caverne non è certo

Parlavamo della velocità d’informazione. La scoperta del fuoco per coprire tutto il bacino mediterraneo impiegò 15.000 anni. La polvere da sparo un centinaio. La penicillina il tempo della seconda guerra mondiale e il vaccino antipolio di Sabin un paio d’anni. La lettura del genoma avvenne in pieno sviluppo d’internet dove la comunicazione va con l’elettricità che compie sei volte il giro del mondo in un secondo: impiegò un paio di giorni per collocarsi si monitor di tutto il mondo scientifico e non.


Che gli uomini del Paleolitico vivessero nelle caverne non è certo, anzi è assai poco probabile. La grotta è un non-luogo senza luce e senza punti di riferimento ed è più probabile che fosse considerato un posto magico che potesse essere percorso solamente con la guida dello sciamano. I ritrovamenti di ossa o suppellettili all’interno di esse, probabilmente sono la testimonianza di rituali religiosi non di popolazioni stanziali. Pure i graffiti che vi si trovano, visti oggi perdono tutta la loro magia: entriamo in una grotta grazie a manufatti o passerelle, l’ambiente è illuminato dalla luce elettrica e quando ci troviamo davanti a questi disegni non ne capiamo la forza magica che acquisivano al buio illuminato dalla torcia dello stregone che con la sua fiamma tremula dava persino l’impressione che gli animali rappresentati sulla parete si muovessero. Quella era l’origine dei riti propiziatori della caccia, e dei primordi di una religione naturalistica, con divinità quali il cielo, la terra, il grande cervo, il mammuth…


Immaginate un uomo agli albori della civiltà, con un linguaggio primitivo, senza strumenti del comunicare, che osserva il sole che ogni giorno nasce ad Est e tramonta ad Ovest e poi viene la notte. Ci vuole un soffio divino per riuscire a distinguere, dare le definizioni, a catalogare e misurare gli avvenimenti. È quello che fece lo sciamano andando nel luogo più alto ed osservando giorno dopo giorno questo fenomeno per capirlo. Per misurarlo. Per prima cosa pose delle pietre a mo’ di traguardo visivo e notò che Est non è fisso. Il sole sorge un poco più spostato giorno dopo giorno dall’Equinozio fino al Solstizio, quando si ferma tre giorni e torna indietro. Fu la grande scoperta dello sciamano: il tempo è circolare, non solo, ma si può perfino misurare! E qui fece la seconda scoperta fondamentale: avrebbe potuto trarre benefici inimmaginabili BLOCCANDO la conoscenza dentro un recinto sacro istituendo misteri rivelati solo ad adepti che facessero parte della stessa casta. O della sua discendenza.


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