lunedì 31 marzo 2014

I fumetti

I fumetti vengono da lontano. Con la loro forza iconografica e tattile hanno accompagnato le società dei primordi dai graffiti ai geroglifici. Sono la manifestazione di arte popolare che iniziò con le rappresentazioni mitologiche nelle grotte fino alle danze dionisiache e al teatro.
Qui però analizziamo il fumetto moderno, nato come striscia sui quotidiani americani che in seguito si staccò per diventare album con le storie dei diversi eroi.
Con le sue poche linee di definizione esso ha rappresentato l'espressione ideale consumata dagli adolescenti e gli anziani lettori dei quotidiani non capirono l'esotico narrare di questa “nuova” forma espressiva, non capendo d'altra parte che pure il disporsi a mosaico delle notizie dei quotidiani era di fatto pazzesco quanto una mostra di quadri surrealisti. In Italia, più che le strisce furono le vignette satiriche ad accompagnare le notizie, fino a staccarsi dai quotidiani e diventare rivistine di contro-informazione che ebbero rapido ed effimero successo. Furono le sit-com televisive a soffocare lentamente i fumetti. Esse hanno pochissima definizione, dialoghi stringati, e situazioni statiche, come i fumetti ma più “caldi” nel senso che occorre ancor meno partecipazione del pubblico (aiutato persino dalle risate registrate nei punti dove gli autori pensano di far ridere). Il fumetto, sfrattato persino dagli inserti dei quotidiani rivive una fase di piccolo splendore sul Web, dove però è fruito gratuitamente. In questo modo i vignettisti, che non hanno fonte di sostentamento tentano di aggregarsi per diminuire i costi, per poi passare alla carta stampata. Ma è una corsa all'indietro, perché il fumetto è fuggito dalla carta stampata e solo un nuovo mezzo di comunicazione di massa potrebbe farcelo ritornare.


Solitamente un nuovo mezzo tecnologico nasce fagocitando il mezzo precedente. Se osservate le prime automobili noterete che esse non sono altro che carri a cui sono stati tolti i cavalli. Succede nei mezzi di comunicazione di massa che il nuovo mezzo che arriva grazie ad una innovazione tecnologica, fagocita il mezzo di comunicazione da cui deriva ma ne libera quello immediatamente prima. Per fare un esempio, la televisione soffocò il cinema ma fece tornare in auge il teatro, così come il cinema aveva soffocato il teatro rivalutando il romanzo. Succede ora che il fumetto, soffocato dalla televisione, trovi nuova linfa nel cinematografo che grazie al computer e ai suoi mirabolanti effetti speciali, riprende le storie dei super eroi e li ripropone nelle sale cinematografiche. Questa è la via di fuga del fumetto e non il ritorno alla carta stampata da cui è fuggito e dove non ritornerà più, a meno di una innovazione tecnologica che soffochi il cinema così come si fruisce nella forma attuale, rendendo piacevole il ritorno alle riviste patinate...



Nessun commento:

Posta un commento