mercoledì 19 marzo 2014

“La gnocca è la prima causa della guerra”

Tu sei un corpo oppure tu hai un corpo?
Se tutte le invenzioni tecnologiche dell’Uomo sono estensione dei propri sensi, allora la risposta è facile. Il linguaggio, cioè la parola parlata, è stata la prima tecnologia mediante la quale siamo stati in grado di prendere distanza dal nostro ambiente per poterlo interpretare in una forma nuova, diversa da quella che stavamo facendo. Con la parola l’uomo applicò senza rendersene conto il principio secondo il quale la definizione è parte della sostanza.
Ci ritroviamo quindi a considerare che il compito che si è data la scienza è stato quello di definire, misurare, catalogare fino al sorgere di una nuova domanda. Poi di domanda in domanda arrivare fino al cul de sac della domanda davanti al quale ci vogliono secoli per la risposta: Achille e la Tartaruga. Ci vollero millenni per trovare una risposta, poi si scoprì che nel frattempo era cambiata la domanda e si risolveva tutto col calcolo differenziale.



Se voi prendete un’asta alta una decina di metri e sopra ci fate sventolare un panno bianco con su scritto: striscia bianca, striscia rossa e di lato: quadrato azzurro con stelline bianche, potrete anche scriverci sotto in grassetto: bandiera americana, ma non è la stessa cosa. Perché la bandiera è un Simbolo, la rappresentazione cioè di un concetto condiviso da una comunità che per evocarlo non ha bisogno della parola ma ricorre al Segno.
In nomine patris et filii et spiritu santi sono parole accompagnate da un segno che evoca un simbolo, la Croce di Cristo. Capite ora lo sconcerto provocato nella mia prima lezione a Cuba?
Nell’anno Mille ci fu una scissione tra la Chiesa Cattolica e la Ortodossa (la diatriba sul Filoque nel Credo) che per ribadire la sua differenza mantenne il simbolo ma invertì il segno, toccandosi prima la spalla destra e lo fece con tre dita mentre i cattolici lo fanno col palmo e la credenza locale insinuò che questo fosse perché oltre alla Trinità questi venerano pure la Madonna (e questo giustificherebbe il quarto dito. Altro segno di distinzione)
Nel marketing moderno ci sono molti segni che rimandano a simboli antichi, quasi dimenticati ma che la persuasione occulta non trascura. La virgola della Nike per esempio evoca l’anello di Saturno, molti marchi hanno dentro una stella, la Luna o addirittura il Sole che evoca il Mito di Mitra. Quando vedete un marchio, divertitevi ad individuare il simbolo atavico che nasconde.


L’Ermeneutica è una scienza che studia gli antichi testi. Deriva da Hermes, il dio psicopompo che aiutava gli uomini a leggere. Secondo gli Ebrei la Thorah è una serie di libri ispirati dal loro dio scritti in parte da Mosè e in parte da scribi che ricordavano cronache del quindicesimo secolo ante Cristo scritte nell’epoca tra Salomone e Davide. Non entriamo nel merito di queste date perché l’archeologia le ha tutte confutate: non si trova una testimonianza storica di Mosè, Salomone e Davide, nessuna costruzione, la pietra su cui sarebbe scritto il primo alfabeto ebraico in realtà è scritta in aramaico ed è probabile che la Genesi faccia parte del Mito orale tramandato sino alla scrittura nel quinto secolo ante Cristo, nel periodo cioè della prigionia in Mesopotamia. Ma non mi avventuro in questo argomento che da secoli vede accapigliarsi scienziati di tutte le razze e nazionalità.
Ne parlo solo per questioni geografiche, perché questa regione tra il Tigri e l’Eufrate è la più fertile, e nella memoria umana è la sede del Paradiso Terrestre, della torre di Babele e di tante altre evocazioni storiche. Qui il Mito e la Storia coincidono, perché a Ur, nei pressi di Babel si sono trovate vestigia della più antica città nella storia della civiltà occidentale. (Per inciso ho visto fotografie della Guerra del Golfo dove queste antiche vestigia sono state quasi completamente distrutte perché gli americani ci hanno fatto uno spiazzo usato come parcheggio per i carri armati). Moderni Tamerlani (che distrusse Qom l’antica capitale dell’Impero Persiano).
Non è detto che sia una disgrazia. Poniamo che i Cosacchi vengano ad abbeverare i loro cavalli in Piazza San Pietro ed entrino nella Cappella Sistina dando una mano di bianco a tutta l’opera. Ci strapperemmo i capelli ma non perderemmo nulla: l’opera è stata fotografata, restaurata, analizzata e studiata per secoli. Finita la guerra si potrebbe fare un concorso per ridipingerla e potrebbero parteciparvi i migliori artisti del XXI Secolo, facendone magari un’opera immortale come la prima.
Ma torniamo ai Sumeri.
Stavano vicino all’acqua, ai terreni argillosi, dove nasceva il papiro. Pensate i Sumeri avevano il papiro ma non ne sfruttarono le potenzialità, perché la loro tecnologia stava occupandosi di trasformare l’argilla in vasi di coccio.


La gnocca è la prima causa della guerra” lo scrisse un eminente storico greco (non usò esattamente il termine “gnocca” ma ci siamo capiti) e pensiamo che ai suoi tempi fosse vero. Il Mito è fondatore e quando parla delle origini di una civiltà cita sempre un conflitto familiare, l’uccisione del padre, l’incesto con la madre, due fratelli che s’ammazzano… solo la civiltà greca alle sue origini mette le corna di Elena. Menen! È la prima parola scritta della nostra cultura, che non vuol dire l’ira (di Achille) ma il suo sdegno…
Diciamo comunque che una delle prime cause della guerra, oltre alle donne che rappresentavano non solo la prosperità ma pure il più economico animale da soma prima del cavallo, fu certamente il fuoco. Esso impiegò 15.000 anni a diffondersi in tutta l’area del Mediterraneo e a causa di queste dispute gli uomini passarono dalle unghie, dai pugni e dai morsi, alle pietre, ai bastoni, alle asce… primo esempio di tecnologia applicata quale estensione dei nostri organi. Da notare che se il bastone è l’estensione del pugno, il tamburo della voce, le pelli del calore corporeo, un salto intelligente fu trasformare il movimento dei piedi nella ruota, cioè migliorare la funzione cambiando il movimento. Successe qualche millennio più tardi pure con il volo.
È probabile che tribù emancipate preferissero lo scambio di merci al furto e alla guerra, nacque così il tabù e forse pure la cessione di sciamani che sapessero come mantenere il fuoco.
Lo scambio di merci e di persone cominciò a generare ricchezza per mantenere la quale gli uomini diventarono stanziali col fine di trasformare il lavoro in beni pregevoli che avessero la funzione del danaro.



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