lunedì 17 marzo 2014

LA PIU' GRANDE MASSA CEREBRALE DELL'UNIVERSO..

Abbiamo inserito con i media elettrici i nostri corpi fisici in sistemi nervosi estesi. Tutte le tecnologie precedenti, che sono protesi delle mani, dei piedi, dei denti, del controllo termico del nostro corpo – le città sono protesi del nomadismo – con l'avvento del computer vengono tradotte in sistemi d'informazione. Lo stesso computer è la protesi del cervello ma a differenza delle altre estensioni dei nostri sensi, esso genera un "campo", che con tutta la tecnologia elettromagnetica, richiede dall'uomo una docilità profonda come quella della meditazione poichè egli si trova ora con il cervello fuori dal cranio ed i nervi fuori dalla pelle. L'uomo deve servire questa nuova tecnologia con la stessa dedizione da servomeccanismo con la quale serviva tutte le altre, come la canoa, il mulino, la stampa a caratteri mobili, e tutte le altre estensioni dei suoi organi fisici. La differenza però è che tutte le altre tecnologie erano frammentarie e parziali, mentre questa elettronica è totale, immediata, istantanea e compatta. L'avvento del Web poi ha fatto sì che il nostro cervello fuori dal cranio sia diventato un punto neuronico collegato ai miliardi di altri punti neuronici sulla superficie della Terra costituendo la massa cerebrale più estesa oggi conosciuta nell'Universo.

Prosegue il McLuhan:

"Queste nuove tecnologie elettriche che estendono i nostri nervi ed i nostri sensi in un discorso globale, possono avere grande influenza sul futuro del linguaggio perchè non hanno bisogno delle parole così come il calcolatore non ha bisogno dei numeri. Sono nuove tecnologie che aprono la strada a nuovi processi della consapevolezza, su scala mondiale e senza bisogno di verbalizzare. Se il linguaggio con la mitica Torre di Babele è stato una tecnologia che ha diviso e frammentato, oggi i computer sono in grado di tradurre un linguaggio o un cifrario in qualunque altro. Una sorta di condizione pentecostale di unità e comprensione totale. E' facilmente prevedibile che la prossima fase non sarà più quella di tradurre ma di superare i linguaggi a favore di una consapevolezza cosmica assai simile all'inconscio collettivo, una condizione di "imponderabilità" che secondo i biologi promette l'immortalità fisica e che potrebbe avere un parallelo in una condizione di averbalismo capace di assicurare un periodo di pace e armonia collettiva.

Aldo Vincent


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